Cassazione respinge ricorso Berlusconi: per Lario resta assegno da 2 milioni al mese

di Antonio Taglialatela

Ci sperava Silvio Berlusconi. Dopo la recente sentenza della Cassazione che ha stabilito l’autosufficienza e non il tenore di vita come parametro per misurare l’assegno dell’ex coniuge (leggi qui), il presidente di Forza Italia auspicava l’accoglimento del ricorso contro il maxiassegno dovuto all’ex consorte Veronica Lario.

Ma la corte suprema ha respinto la richiesta, confermando la cifra di due milioni di euro al mese a favore della Lario. La separazione, spiega la Cassazione, “non elide la permanenza del vincolo coniugale” e il dovere di assistenza garantendo il precedente tenore di vita.

Silvio Berlusconi, scrivono i giudici, “è uno degli uomini più ricchi del mondo” ed è “rilevante” la disparità dei suoi redditi rispetto a quelli della moglie Veronica Lario.

La Corte d’appello di Milano, nel 2014, aveva fissato a 2 milioni di euro (riducendolo di un milione) l’assegno di mantenimento, relativo al periodo di separazione, a favore della Lario. La decisione della Suprema Corte, dopo l’udienza pubblica svolta nello scorso novembre – in cui la Procura generale aveva invece sollecitato una revisione, al ribasso – è stata resa nota oggi con il deposito delle motivazioni. Una sentenza che sembra contraddire la decisione di pochi giorni fa. A questo punto per la Cassazione, a differenza del divorzio, nella separazione tenore vita va comunque garantito.

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