Poesia, il professor Roberto Lasco vince il concorso internazionale dedicato a Totò

di Redazione

Roberto Lasco, 50 anni, marcianisano che vive a Capua, docente di Lettere all’istituto tecnico settore tecnologico “Falco” di Capua, ha vinto il primo premio sezione Poesia della 20esima edizione del concorso internazionale “Antonio De Curtis, Totò”. Il premio è stato consegnato il 3 maggio a Roma, nella Nuova Aula dei Gruppi Parlamentari della Camera dei Deputati, in via Campo di Marzio.

Nelle motivazioni del premio la presidente della Giuria, Elena Mancusi Anziano, scrive: “Roberto Lasco, nelle sue composizioni si segnala per un passo personale e originale. Il percorso poetico e segnato da un linguaggio scavato e la parola, a tratti, possiede una durezza quasi calcarea quando descrive i molteplici aspetti nei quali la realtà si manifesta. Prevale, nelle sue rime, un senso autentico del male del vivere, la vertigine e la paura che affondano le radici nelle regioni più segrete della vita e nell’irreparabilità del tempo che fugge. Non mancano, tuttavia, accensioni improvvise, momenti di maggiore intensità espresse nell‘esaltazione della figura femminile e nel desiderio di squarciare il velo della conoscenza per raggiungete la verità ed approdare “sull‘altra parte della collina fiorita”.

Lasco è autore della raccolta poetica “Frammenti lirici”, frutto del desiderio più profondo di far rinascere la poesia a guisa di “Araba Fenice”. Una novità in una società contemporanea globale troppo presa da una comunicazione sincopata e paralinguistica, spesso, priva di qualsiasi reale sostanza. Un modo anche per avvicinare i giovani, che ormai sono schiavi della tecnologia.

Un libro di 86 pagine, tutte dedicate alla poesia, l’arte ormai che nel tempo va a scemare ma che Roberto Lasco vuol far rivivere a tutti.  Dunque, si realizzerà una rinascita valoriale che partirà da una comunicazione linguistica efficace ed efficiente, mai paralinguistica e sincopata, che utilizzerà le nuove tecnologie e la multimedialità, senza mai esagerare.

Pertanto, nella scuola italiana, la didattica della poesia attraverso metodologie e strumenti innovativi dovrà creare spazi di proprietà del gruppo, ossia aule laboratorio, offrendo l’opportunità al docente di assumere per gli studenti il carattere di regista e facilitatore degli apprendimenti.

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