Verona, promotore finanziario abusivo: sequestri per 4,5 milioni

di Redazione

Nella mattinata di mercoledì, i finanzieri di Villafranca di Verona hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari nei confronti di un “consulente” finanziario indagato per i reati di raccolta abusiva del risparmio, mancata presentazione delle previste dichiarazioni dei redditi, appropriazione indebita ed autoriciclaggio.

L’uomo, quarantacinquenne della Provincia di Verona, era stato denunciato per aver esercitato la raccolta di risparmio, negli anni dal 2000 al 2015, privo delle previste autorizzazioni per oltre 7 milioni di euro, di cui oltre 4 milioni mai restituiti ai clienti.

Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Verona – Dottoressa Maria Federica Ormanni – sono state avviate dopo la presentazione di querele di alcuni risparmiatori che avevano segnalato la mancata restituzione del capitale affidato al “promotore” nonostante le ripetute richieste di rimborso.

Gli accertamenti svolti dai militari delle Fiamme Gialle hanno permesso di individuare 112 “clienti”, pensionati, dipendenti pubblici e privati e diversi imprenditori, ai quali il promotore abusivo aveva promesso guadagni straordinari, anche superiori al 15 per cento del capitale affidato, mediante investimenti su mercati azionari, prevalentemente americani ed asiatici, in titoli complessi (derivati) ed altre attività finanziarie ad alto rischio.

Le somme raccolte ma non restituite ammontano ad oltre 4 milioni di euro e, in gran parte, sono state “spese” a favore del “promotore” stesso per l’acquisto di immobili e di ristrutturazioni edilizie, nonché di polizze assicurative nel ramo vita, di cui l’arrestato e la moglie sono risultati beneficiari.

Le condotte delittuose sono state perpetrate dal promotore insieme alla moglie, anche lei indagata; la coppia aveva escogitato l’espediente di una finta separazione coniugale per poter più agevolmente occultare le somme raccolte e sfuggire ad eventuali azioni legali.

Durante le indagini sono state ricostruite, attraverso l’analisi di oltre 40 conti correnti bancari, movimentazioni finanziarie in entrata ed in uscita, per gli anni 2006/2015, pari a circa 11 milioni di euro. Il denaro veniva consegnato dai clienti in contanti, e dunque non transitando sui conti correnti e perciò di difficile tracciabilità, o trasferito mediante assegni e bonifici, a fronte del rilascio di una semplice scrittura privata manoscritta dall’arrestato.

Il sistema truffaldino, collaudato e protrattosi negli anni fino alla mattinata odierna, in alcuni casi, è stato anche aggravato dalla minorata difesa di clienti particolarmente anziani. In concomitanza con l’esecuzione della misura cautelare degli arresti domiciliari, l’Autorità Giudiziaria ha disposto il sequestro preventivo di ogni disponibilità finanziaria riconducibile al consulente abusivo ed alla di lui moglie, fino ad un importo complessivo di 4.510.535 euro.

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