Corruzione e truffa sui farmaci, 19 arresti tra medici e imprenditori

di Redazione

I carabinieri del Nas di Parma hanno arrestato 19 persone, in sette regioni italiane, tra dirigenti medici e imprenditori operanti nel settore della commercializzazione e della promozione di farmaci e di dispositivi medici.

75 le persone indagate e 17 aziende coinvolte nelle attività illecite. Oltre 200 i militari impegnati nell’operazione tra Emilia Romagna, Lombardia, Piemonte, Veneto, Toscana, Umbria e Lazio.

Sequestrati anche due società di comodo allestite per il riciclaggio dei proventi delle attività illecite, oltre al sequestro, ai fini della confisca, di quasi mezzo milione d’euro come profitto per la commissione del reato di corruzione. Perquisizioni sono state avviate nelle abitazioni dei professionisti e nelle sedi di importanti società e note aziende farmaceutiche.

I reati contestati agli indagati sono associazione per delinquere finalizzata alla corruzione e al riciclaggio, nel campo della sperimentazione sanitaria e nella divulgazione scientifica per favorire le attività commerciali di imprese farmaceutiche nazionali ed estere, attraverso la commissione dei reati di abuso d’ufficio, peculato, truffa aggravata e trasferimento fraudolento di valori.

L’operazione è stata ribattezzata “Pasimafi”, dal nome dello yacht del professor Guido Fanelli, finito ai domiciliari, secondo gli inquirenti perno dell’associazione a delinquere ma per gli addetti ai lavori uno dei principali luminari italiani in materia. Ordinario di Anestesia e Rianimazione all’università di Parma, è stato componente della Commissione Programmazione e presidente della Commissione Terapia del Dolore e Cure Palliative del Ministero del Lavoro, della Salute, delle Politiche Sociali e relatore del Piano oncologico nazionale del 2008. Nelle strutture di cui era responsabile Fanelli, stando alle indagini, venivano svolte sperimentazioni cliniche illegittime su pazienti ignari, a spese del sistema sanitario nazionale. Lo scopo era promuovere e divulgare i prodotti farmaceutici delle ditte ‘amiche’ (con la collaborazione di un dirigente del ministero della Salute) e in cambio il professore avrebbe ricevuto denaro e altri benefit, tra cui lo yacht.

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