Diffami Napoli e i napoletani? Rischi una querela del Comune

di Redazione

Attenti a parlare male di Napoli e dei napoletani perché si rischia una querela da parte del Comune. Se, infatti, qualcuno esprimerà un giudizio che lede, diffama, offende la città rischia di essere segnalato allo sportello online ‘Difendi la città’. Il punto di partenza è questo e lo si legge sul sito del Comune: “Da tempo ma sempre più spesso si assiste ad una narrazione distorta e a volte diffamatoria della città di Napoli rendendola oggetto di pregiudizi, stereotipi e dannose generalizzazioni”.

Da qui l’idea dello sportello: “Per raccogliere le segnalazioni dei cittadini napoletani relative alle offese contro Napoli, chiedendo attraverso gli uffici comunali interessati precisazioni ed apposita rettifica ma eventualmente avviando, previa attenta valutazione dell’Avvocatura comunale, iniziative legali per tutelare la dignità del territorio, l’immagine e la reputazione della città di Napoli e del popolo partenopeo”.

E così basterà compilare un form con i propri dati, le informazioni sulla offesa e anche con le ‘prove’ come screenshot della pagina web o del profilo social, foto del giornale. L’ultimo caso che ha destato le ire del sindaco ha visto protagonista il sindaco di Cantù che su Facebook ha definito Napoli la fogna d’Italia. Contro di lui è partita una querela ed ora lo stesso provvedimento potrebbe essere preso anche nei confronti di tanti altri perché il principio di base è questo: basta offendere Napoli e i napoletani.

Lo sportello ‘Difendi la città” fa parte del progetto Napoli città autonoma. “Vuole essere una contro narrazione costante – spiega Flavia Sorrentino, delegata del sindaco per l’autonomia della città – saranno affisse delle locandine anche in collaborazione con l’Anm. Noi vogliamo difendere e tutelare il diritto della città ad essere rispettata”.

Un provvedimento, quello della querela, che potrebbe ‘aiutare’ la città anche da un altro punto di vista. La richiesta di risarcimento danni verrà infatti destinata a migliorare l’arredo, il decoro, la qualità dei servizi della città. Mette in chiaro che “la nostra non è affatto una insofferenza alle critiche delle quali abbiamo bisogno” né che l’obbiettivo è “quello di fare un mezzo di comunicazione alternativo o propaganda”.

Il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, parla dello sportello online ‘Difendi la città’ attraverso il quale si potrà segnalare chi diffama Napoli e i napoletani. E lo spiega così: “Vogliamo solo difendere la città quando chiunque, chiunque esso sia, fa una ricostruzione contraria al vero”. “E’ bene precisare che qui parliamo di casi di mistificazione, diffamazione che saranno ben distinti dalle critiche – spiega il primo cittadino – Lo sportello farà consolidare l’orgoglio partenopeo. Non è un atteggiamento da presuntuosi ma, appunto, da partenopei. Non ci sentiamo un ghetto né affetti da manie di persecuzione ma vogliamo rimettere apposto i fatti. Quotidianamente ci imbattiamo in azioni che ledono l’immagine della città e che tentano di frenare le potenzialità, gli investimenti economici. Noi vogliamo ricostruire le verità sfregiate”. Uno dei punti di forza di questo sportello, per de Magistris è questo: “La voglia di creare una comunità che difende la propria comunità”.

Nessun fucile puntato, chiarisce il sindaco, ma un avvertimento quello sì a tutti, “di qualsiasi ceto, nazionalità affinché di Napoli venga fatto un racconto corretto”. Qualcuno gli ricorda il caso del sindaco di Cantù che per aver definito Napoli fogna d’Italia è stato per l’appunto querelato dal Comune. “Ho apprezzato le sue scuse però la querela ci sta tutta visto che lo ha scritto due volte su Facebook. Noi siamo per la pace – dice – Ci rendiamo conto che si può cambiare idea, vedremo”. Qualcun altro, poi, fa presente che Napoli è stata offesa spesso anche negli stadi: “Lo sportello non è solo politico ma è anche un fatto giudiziario, sarà l’avvocatura a valutare”.

L’immagine che Napoli ha mostrato anche in quest’ultimo weekend di Pasqua, aggiunge, è stata “straordinaria, anche se hanno fatto di tutto per schiattarci”. “Ripeto non vogliamo santificare la città o fare un piagnisteo. Napoli – conclude – sarà la prima città con uno statuto autonomo nell’Italia del terzo millennio. Lo sportello fa parte di un progetto vero che non è contro nessuno ma è innanzitutto per la città”.

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