Vaccino Hpv: polemica su Report, che chiarisce: “Nessun dubbio su utilità ma su vigilanza”

di Redazione

La puntata di Report sui vaccini anti-papilloma virus (Hpv) – guarda qui il servizio -, e in particolare sulla vigilanza dei farmaci, scatena un’altra polemica sulla trasmissione di Raitre. Il curatore e conduttore del programma d’inchiesta, Sigfrido Ranucci (successore di Milena Gabanelli alla guida della trasmissione) sottolinea che “Report non ha mai messo in dubbio l’utilità dei vaccini né ha fatto alcuna campagna contro: chi lo asserisce non ha visto la trasmissione. Ho detto subito, all’inizio della puntata, che i vaccini sono utilissimi, rappresentano la scoperta più importante per la prevenzione negli ultimi 300 anni. Io stesso mi vaccino e ho fatto vaccinare mia figlia”.

Intanto, il Partito Democratico lancia strali. “L’antitesi del servizio pubblico”, dice Alessia Morani. “Ci mancava solo Report”, aggiunge il presidente dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini. Il senatore Francesco Verducci annuncia un’interrogazione parlamentare, Francesca Puglisi ne approfitta per tirare in mezzo il direttore generale della Rai, Antonio Campo Dall’Orto, mentre Andrea Marcucci parla di “falsità contro i vaccini”.

Tra i medici che alzano la voce ci sono il presidente dell’Istituto superiore di sanità Walter Ricciardi e Roberto Burioni, specialista del San Raffaele, diventato negli ultimi mesi portabandiera contro gli anti-vaccinisti. “E’ bello finire settimana iniziata con antiscientificità a @Montecitorio con sospetti faziosi a @report rai3. Viva servizio pubblico italiano” twitta Ricciardi. “Libertà non è poter dire ‘c’è una bomba allo stadio’. Report ha diffuso allarme su Hpv senza basi scientifiche. Servizio pubblico”. Ed ancora: “Le ipotesi allarmistiche riportate non hanno base scientifica. Traduzione: sono bojate. Diffondere la paura raccontando bugie è un atto grave e intollerabile”.

Contro Report arriva anche la Società Italiana di Virologia che in una nota scrive che il programma Rai “ha rappresentato un grave atto di disinformazione”. “La correlazione – aggiunge la Siv – tra gli effetti collaterali del vaccino, che nel servizio televisivo venivano attribuiti all’adiuvante chimico e ad altri potenziali contaminanti metallici, è smentita da ricerche approfondite e da studi effettuati su centinaia di migliaia di pazienti”. Le evidenze scientifiche, rileva il presidente Giorgio Palù, “mostrano in maniera inoppugnabile come il vaccino anti-Hpv sia dotato di un ottimo profilo di sicurezza e di una straordinaria efficacia nel ridurre in maniera drammatica l’incidenza dell’infezione da Hpv e delle lesioni precancerose nei vaccinati. Queste condizioni sono entrambe necessarie per lo sviluppo del cancro del collo dell’utero e di altre neoplasie quali quelle dei distretti testa-collo, vulvovaginale e anale, come dimostrato da una serie di ricerche culminate con l’assegnazione del premio Nobel per la Medicina nel 2008”. L’accusa a Report è di aver messo “sullo stesso piano la verità scientifica e ipotesi aleatorie: ciò non può che generare paure immotivate, spingendo gli ascoltatori verso scelte pericolose per la propria salute e per tutta la comunità”.

Tuttavia il programma non si è concentrato sull’utilità dei vaccini, come spiega Ranucci, ma “di come funziona la farmaco-vigilanza: entro 36 ore le eventuali reazioni avverse ai vaccini vanno segnalate, ma questo non sempre accade e lo dimostrano le testimonianze che abbiamo raccolto. E abbiamo dato conto del reclamo presentato da alcuni scienziati danesi, relativo al vaccino contro il papilloma virus, che è stato accolto dal Mediatore europeo, un organo pubblico che ha il compito di vigilare anche sui metodi con cui entrano sul mercato i vaccini. Ho anche detto chiaramente che l’unico modo per zittire chi è contrario ai vaccini è proprio una maggiore trasparenza e la lotta alla corruzione”.

All’inizio e durante il servizio, peraltro, Ranucci ha più volte precisato che i vaccini servono e sono utili alla salute. Per giunta l’inchiesta, come dice il conduttore, parte da un reclamo di alcuni esperti danesi sottoscritto – tra gli altri – da Silvio Garattini, il più importante farmacologo italiano. “Noi non abbiamo affrontato la questione dal punto di vista scientifico, ma dal punto di vista amministrativo”, ha ribadito una volta di più Ranucci durante la consueta diretta facebook degli autori del programma all’indomani della messa in onda.

La “trama” del servizio di Report – Il papilloma virus (Hpv) è stato collegato all’insorgere del tumore al collo dell’utero. Per prevenirlo l’Italia è stata il primo paese in Europa ad introdurre il vaccino anti-papilloma virus, tra i più costosi in età pediatrica. Le nostre autorità sanitarie hanno potuto contare su una valutazione positiva dell’Agenzia Europea del Farmaco, che ha dichiarato sicuro questo tipo di vaccini. Ma le segnalazioni sui possibili danni causati dal vaccino anti Hpv sono state correttamente valutate? Se lo chiede un team di ricercatori indipendenti danesi della rete “Cochrane Collaboration”, che ha presentato un reclamo ufficiale a Strasburgo. L’accusa è contro l’Agenzia Europea del Farmaco: avrebbe sottovalutato le reazioni avverse e ci sarebbero anche dei conflitti d’interesse che non sono stati dichiarati.

 

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