Casal di Principe: a 33 anni, grazie alla ricerca, diventa docente universitario

di Redazione

Casal di Principe – Luigi Marano, abilitato al ruolo di professore universitario a soli 33 anni. L’evento è senza dubbio curioso, dato che l’età media di chi consegue il titolo supera i 45 anni. Ed è anche l’abilitato a professore associato più giovane d’Italia nel proprio settore disciplinare (Med/18) ovvero Chirurgia Generale.

La sua storia arriva da Casal di Principe, paese di origine di cui va particolarmente orgoglioso, che ha lasciato nel 1998 per proseguire gli studi scientifici alla Scuola Militare “Nunziatella” di Napoli, la più antica e prestigiosa scuola militare d’Europa.

Vivo il mio personale come un traguardo del mio territorio – commenta Marano – al quale sono profondamente legato, simbolo indiscusso di riscatto umano e sociale.  Quando, dopo la maturità, ho deciso di intraprendere gli studi medici, ho scelto l’Università di Napoli. Il perché era semplice: qui ero nato, qui volevo continuare la mia formazione”.

Orfano di carabiniere, si laurea a soli 23 anni in Medicina e Chirurgia con il massimo dei voti, ma la passione per la ricerca e l’insegnamento sono palesi sin dai suoi primi passi: a soli 18 anni pubblica la sua prima ricerca medica su una rivista scientifica internazionale e già dal secondo anno di corso è assistente alla cattedra di “Anatomia Umana” del professor Cosimo Passiatore.

Il percorso di Specializzazione in Chirurgia Generale con il professor Natale Di Martino e quello del Dottorato di Ricerca in Biotecnologie Applicate alle Scienze Chirurgiche saranno poi caratterizzati da una fiorente attività scientifica di elevato impatto internazionale prevalentemente per le malattie di interesse chirurgico dell’esofago e dello stomaco.

A cosa si deve il suo dinamismo negli studi medici?

Nella mia vita professionale è stato fondamentale l’impulso della scuola militare in tenera età: aver vissuto insieme con gli altri tre intensi anni di sacrifici, fallimenti e successi, mi ha fatto comprendere appieno il valore del gioco di squadra e delle risorse umane nel pieno e costante rispetto di valori umani e sociali condivisi. La sana competizione con gli altri ed il desiderio costante di lanciarmi nelle sfide per provare a me stesso la capacità di superare un ostacolo, considerando ogni punto di arrivo sempre e solo come un punto di partenza, hanno sicuramente consentito di migliorarmi continuamente. Ruolo decisivo, poi, è stato svolto dal mio maestro, professor Di Martino, che mi ha inculcato sin da piccolo il vero spirito di chirurgo ricercatore.  

Attualmente il giovanissimo abilitato professor Marano è dirigente medico presso la Chirurgia Generale, Mininvasiva e Robotica dell’Ospedale “San Matteo degli Infermi” di Spoleto – Ausl Umbria 2 dove si occupa prevalentemente del trattamento chirurgico delle malattie dell’esofago e dello stomaco con i moderni approcci di chirurgia mininvasiva e robotica.

Cosa è cambiato in lei con questo nuovo traguardo? Tornerà a lavorare in Campania?

Guardi, con sincerità, oggi è uguale ad ieri… Continuo con estrema passione il mio lavoro di chirurgo in una splendida città, Spoleto, che mi ha accolto con tanto calore, ed alla quale sento di ricambiare svolgendo al meglio la mia attività. D’altronde lavoro in un team di chirurghi assolutamente fantastico ed in una realtà ospedaliera efficiente ed all’avanguardia che mi consente di condurre le mie irrinunciabili ricerche scientifiche. Non so se un giorno tornerò a lavorare in Campania, spesso il destino ci offre delle opportunità avvertendoci non sempre con largo anticipo. Di sicuro, però, ogni volta che posso, faccio sempre un salto al mio vecchio paese.

Cosa consiglierebbe ad un giovane medico interessato alla carriera universitaria?

Studiare e tenere duro, con la consapevolezza che è richiesto davvero un gran sacrificio per tutto il lungo percorso formativo e che, purtroppo, non sempre si riesce ad arrivare ad un traguardo definitivo. 

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