Aversa, multe non incassate: verifiche della Finanza dai vigili urbani

di Livia Fattore

Ancora finanzieri negli uffici del comune di Aversa. Questa volta, però, al contrario di quanto avvenuto sino ad oggi, ad essere visitati non sono gli uffici urbanistica o tecnico, ma il comando della polizia municipale. Non più verifica della tenuta degli standard urbanistici o di violazioni edilizie, ma sanzioni amministrative o multe per violazione al codice della strada che dir si voglia.

Ad essere nel mirino delle Fiamme gialle del gruppo di Aversa, coordinate dal colonnello Danilo Toma, sono, infatti, le contravvenzioni (dalla sosta vietata o dalla guida senza indossare le prescritte cinture di sicurezza a quelle più pesanti quali la guida senza patente o in stato di ebbrezza o la mancanza di copertura assicurativa) che i vigili urbani del comune normanno hanno elevato contro gli automobilisti indisciplinati a partire dal 2000 ad oggi. Contravvenzioni incassate in minima parte rispetto al totale, anche se la percentuale, intorno al 30% è più che positiva se si considera il trend delle riscossione delle sanzioni amministrative emesse a seguito di violazione del codice della strada nella Regione Campania.

L’altra mattina, i finanzieri aversani si sono presentati presso la sede del comando dei caschi bianchi aversani, in via San Lorenzo, dove hanno esibito una richiesta specifica della sezione regionale della procura presso la Corte dei Conti. Una richiesta, da quanto è dato sapere, analitica di una serie di atti relativi agli ultimi 17 anni di storia delle contravvenzioni emesse dalla polizia municipale.

Atti che, ovviamente, non è stato possibile fornire tutti sul momento. Per questo il comandante del corpo, Stefano Guarino, e i suoi collaboratori hanno avuto un ulteriore termine per consegnare l’intera documentazione richiesta dai magistrati dell’organismo giudiziario contabile.

Si tratterebbe, stando a delle stime, di circa sette milioni di euro di sanzioni da riscuotere. Cosa che l’ente normanno fa attraverso il servizio nazionale di riscossione utilizzando i ruoli esattoriali che vengono regolarmente consegnati ad Equitalia per l’esazione.

“La Guardia di finanza – ha dichiarato il comandante Guarino, pur mantenendo un comprensibile riserbo – ha fatto richiesta di una serie di atti che forniremo nei tempi previsti. Siamo tranquilli anche perché da parte nostra mettiamo in atto tutto quello che la normativa ci consente di fare”. Sin qui la sua dichiarazione alla quale si può aggiungere che dovrebbe trattarsi degli atti con i quali vengono formati e resi esecutivi i ruoli esattoriale che poi vengono trasmessi all’agente della riscossione (attualmente si tratta di Equitalia, la società per azioni a capitale interamente pubblico) per la successiva esazione presso quei contravventori che non hanno onorato la contravvenzione a seguito della notifica del verbale da parte della stessa polizia municipale attraverso il canale postale.

Ad attivare la sezione regionale della Corte dei Conti e, di riflesso, gli agenti del gruppo di Aversa della guardia i finanza sarebbe stata, quasi certamente, una nota inviata alla magistratura contabile napoletana dall’ex sindaco Giuseppe Sagliocco, quando ancora ricopriva la carica, avendo visto nel bilancio cifre esorbitanti non riscosse a fronte della situazione catastrofica delle casse comunali. Da quella segnalazione, effettuata due anni or sono, nel 2015, sarebbe, poi, partita l’attività di indagine da parte degli uomini del colonnello Toma sotto il coordinamento della procura regionale della Corte dei Conti.

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