Aversa, il monumento a Cimarosa nel degrado. Ronza: “Gli ridaremo dignità”

di Livia Fattore

Aversa – Il monumento marmoreo al suo figlio più illustre, Domenico Cimarosa, genio musicale dell’opera buffa, invaso da erbacce, aiuole visibilmente maltenute, un chiosco che doveva essere un infopoint per turisti, ma che non ha mai aperto i battenti, Piazza Mazzini, meglio conosciuta dagli aversani come Piazza Ferrovia, oggi piazza della vergogna. Praticamente il biglietto da visita della città normanna per quelle persone che giungono ad Aversa con i treni di Trenitalia. Persone sempre più numerose grazie all’istituzione del tribunale di Napoli Nord e del carcere a basso impatto. Oltre, ovviamente alle due facoltà universitarie che sono ospitate in città da decenni.

Un biglietto da visita brutto, consunto, che rende inutili gli sforzi di tanti volontari aversani che stanno cercando di dare un volto nuovo a quella che è stata la prima contea normanna in Italia Meridionale e che si avvia a celebrare i 995 anni dalla sua nascita con una serie di importanti eventi che saranno resi noti proprio questa mattina nel corso di un’apposita conferenza stampa presso l’auditorium «Vincenzo Caianiello».

Il monumento marmoreo a Cimarosa, un gigante della Musica, è praticamente abbandonato a se stesso. Erbacce spuntano in più punti, bottiglie lasciate da incivili vi rimangono per giorni, se non per settimane. Le aiuole della piazza lasciate incolte, senza un minimo di manutenzione, con le erbacce che continuano a crescere e cresceranno sempre di più grazie alla stagione calda oramai alle porte.

La ciliegina sulla torta è rappresentata dalla presenza, oramai quasi decennale, di un chiosco in ferro che, nelle intenzioni delle amministrazioni passate sarebbe dovuto servire per fornire informazioni turistiche a quanti sarebbero giunti in visita ad Aversa (anche se, in verità, la giunta guidata da Giuseppe Sagliocco aveva anche ipotizzato la presenza di un’edicola). Quel chiosco è diventato, nonostante il proprio peso e le difficoltà per spostarlo, quasi itinerante. Inizialmente era stato fissato all’inizio di via Mazzini, sul lato sinistro andando verso il centro della città. A seguito delle lamentele di un privato, fu spostato in un angolo remoto della piazza.

L’attuale amministrazione ha deciso di posizionarlo quasi davanti all’ingresso della stazione ferroviaria, decentrato lateralmente, ma di poco. Inutile dire che questo chiosco, costato decine di migliaia di euro, nonostante il proprio peregrinare per la piazza, non è stato, praticamente, mai utilizzato allo scopo.

Giuridicamente, la piazza appartiene alle Ferrovie, ma, da sempre, le amministrazioni si sono, o battute per ottenere la manutenzione o l’hanno effettuata in proprio. Questa volta, nessuna delle due strade è stata percorsa.

«L’area in questione è delle Ferrovie. – ha dichiarato l’assessore ai lavori pubblici Michele Ronza, molto vicino al sindaco De Cristofaro, che continua il proprio silenzio stampa che durerà sino a quando non saranno rese note le motivazioni della decisione del Tribunale del Riesame con la quale è stato scarcerato dopo 17 giorni di reclusione nell’ambito dell’inchiesta ‘The Queen’ – Noi, da parte nostra, non solo compulseremo l’Ente, ma ci impegniamo sin d’ora ad intervenire direttamente almeno per ridare dignità al monumento dedicato al nostro figlio più illustre. Mi impegno personalmente a fare in modo che venga posto fine in tempi brevi a questa situazione».

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