Aversa, manca il regolamento e 500 compostiere marciscono in deposito

di Antonio Arduino

Aversa – Il 6 ottobre 2016 il Comune di Aversa aveva approntato un nuovo regolamento per il compostaggio domestico. Una pratica finalizzata all’auto-smaltimento della frazione organica dei rifiuti che i cittadini differenziano. Con il compostaggio domestico sarebbe stato possibile trasformare in concime rifiuti e scarti di cucina, sfalci da giardino, rifiuti alimentari prodotti da nuclei domestici e da ristoranti raccolti in modo differenziato.

Per conseguire l’obiettivo il Comune si sarebbe dotato di compostiere da mettere a disposizione dei cittadini che ne avessero fatta richiesta cosicché, aderendo al progetto, avrebbero potuto smaltire autonomamente una parte dei propri rifiuti, riducendo l’impegno comunale, e quindi la spesa dell’Ente nei confronti della ditta incaricata dell’igiene urbana, ottenendone anche un vantaggio economico personale immediato perché tutti gli iscritti ai ruoli tari avrebbero potuto godere di uno sconto del 20 per cento sulla tassa sui rifiuti.

Sarebbe bastato che l’assessore all’Ambiente avesse presentato all’approvazione del Consiglio comunale quel regolamento per dare il via al progetto che, naturalmente sarebbe stato sottoposto a controllo per verificarne la corretta applicazione da parte dei cittadini aderenti al programma di compostaggio domestico.

Ad oggi le compostiere ci sono e sono ben 500, conservate in un deposito comunale, ma il regolamento ancora è stato approvato dal Consiglio non essendo stato portato al vaglio dell’assemblea civica. La ragione è legata alla necessità di ottenere il via libera dalla Commissione Statuto e solo allora potrà andare in Assise per l’eventuale approvazione.

Intanto, le compostiere acquistate all’epoca del commissario straordinario Ruffo con appositi fondi regionali resteranno a marcire in un deposito, dove le condizioni di conservazione potrebbero essere tali da danneggiarle.

Ovviamente la domanda è rivolta a tutti i componenti dell’amministrazione, maggioranza e minoranza, perchè in tutte le commissioni comunali sono presenti i rappresentanti dei due schieramenti. Possibile che tutte queste teste pensanti, alle quali gli elettori hanno dato fiducia, non siano capaci di redigere un regolamento in modo tale che la commissione lo approvi senza modifiche?

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