Addio a Fausto Mesolella, il chitarrista fondatore degli Avion Travel

di Redazione

È morto Fausto Mesolella, chitarrista, compositore, componente storico della Piccola Orchestra Avion Travel guidata da Peppe Servillo con cui vinse al Festival di Sanremo nel 2000 con Sentimento. Aveva 64 anni. Nato a Caserta il 17 febbraio 1953, è deceduto oggi pomeriggio nella sua città dopo essere stato colto da malore a Macerata Campania, dove abitava. Inutili i soccorsi chiamati dalla moglie e l’intervento del medico chiamato d’emergenza. Qualche anno fa era già stato colpito da infarto.

La notizia è stata lanciata su Twitter da Red Ronnie, che ha scritto: “Ciao @faustomesolella Sono allucinato. Com’è possibile?!? Ci incontreremo sicuramente nell’altra dimensione”), la notizia della morte è stata confermata da fonti vicine alla famiglia.

“La notizia della scomparsa del grande musicista Fausto Mesolella ci lascia sgomenti, ci addolora moltissimo. La città di Caserta perde uno dei suoi figli migliori. Onoreremo nel modo più giusto la sua memoria e il suo profondo legame con la nostra terra”. Così si è espresso il sindaco di Caserta, Carlo Marino, a seguito della morte dello storico chitarrista degli “Avion Travel”. “Il mio pensiero affettuoso e la mia vicinanza vanno alla famiglia di Fausto, eccellente artista che, sia da solista che assieme agli Avion Travel, ha dato lustro alla nostra città in Italia e nel mondo. Con lui se ne va una delle parti più preziose di Caserta, un ambasciatore del nostro talento e della nostra cultura. Con la sua straordinaria arte – ha concluso il sindaco – e la sua sensibilità nei confronti dei più deboli lascerà un ricordo indelebile in tutta la nostra comunità”.

Fausto Mesolella comincia a suonare la chitarra da adolescente quando ha 12 anni. Dalla sua – divertente – biografia sul sito ufficiale, si specifica: suona tutti i giorni feriali e festivi dalle 16.30 alle 17.30, durante l’ora di ricreazione consentita in un convitto nazionale, che frequenterà per molti anni. Alla domanda su che cosa rappresentasse quello strumento, Mesolella non aveva esitazioni: “Il termine compagna di vita per la mia chitarra è davvero molto indicato e, in quanto tale, dovrà esserlo fino alla fine, spero!”. Nel 1968, ed esattamente il 4 agosto, Mesolella afferma di essere ufficialmente diventato un professionista: suona con il suo primo gruppo, i Condor, e l’occasione è particolare: il matrimonio di Ugo, il parrucchiere che taglia i capelli ai suoi compaesani precisamente in via Roma, a Caserta.

Nel 1970, dopo lo scioglimento dei Condor, forma i Coronilla Varia, che finisce subito. Poi, arrivano i La Prima Pagina, con i quali gira, localmente, tra feste privato, balere e ancora matrimoni. Poi, è stata musica per tutta la vita, su palchi piccoli e grandi. E sempre più grande diventava il gruppo di musicisti con cui si accompagnava: dal 1974 al 1975 fa parte dell’orchestra di Augusto Martelli poi, nel 1978, forma il trio I Mediterranea. Con loro incide l’album Ecce Rock. Scherza ancora, Mesolella: “Venne distribuito non in Italia ma solo in Giappone (non si sa perché)”. Con I Mediterranea finisce anche a Sanremo, nel 1981, con un brano arrangiato per Umberto Napolitano.

Saranno però gli anni Ottanta a rappresentare, per lui, la vera svolta. Nel 1986 entra a far parte della Piccola Orchestra Avion Travel. È il 16 gennaio: una data storica perché la stessa sera, dopo la prima prova, a Mesolella rubano il bene più prezioso: il suo strumento, la chitarra. Ma di chitarra ne arriverà presto un’altra e sarà con quella che, insieme agli Avion Travel, nel 1987, vince la prima edizione di Sanremo rock.

Tra un tour e l’altro, insieme a Paolo Belli e con gli Avion Travel, nel 1994 forma il Nada Trio. Sul palco dell’Ariston ci torna nel 1998, con gli Avion Travel, e vincerà: il brano si intitola Dormi e sogna, che riceve anche il premio della critica, il premio come miglior arrangiamento e quello come miglior canzone. Due anni dopo, nel 2000, vincono la 50° edizione del Festival con Sentimento. Mesolella è anche produttore: cura i lavori di Alessio Bonomo, Nada, Patrizia Laquidara, Giorgio Conte mentre nello stesso anno compone Si voltò per l’album Cieli di Toscana di Andrea Bocelli. Nel disco c’è anche un altro brano, intitolato L’incontro, su cui Bocelli vuole Mesolella. La voce narrante è di Bono degli U2.

Lavora per Samuele Bersani, scrive il brano Na stella per Gian Maria Testa, Gianna Nannini lo chiama per una collaborazione. Lavora per Tricarico, Maria Nazionale, Raiz, Fiorella Mannoia; parte in tour con Mannarino. Compone la colonna sonora del film di Fabrizio Bentivoglio, Lascia perdere Jonny. Infine, ancora onorificenze: il 15 dicembre del 2007 riceve il premio Ennio Morricone come miglior compositore al Film Festival di Roma proprio per le musiche composte per il lungometraggio di Bentivoglio. Un anno dopo, arriva la nomination al David di Donatello. Non lo vincerà, ma la sua colonna sonora otterrà il Ciak d’Oro.

Ancora colonne sonore: all’inizio del 2010 inizia a scrivere per il film muto del 1924 Il ladro di Bagdad che esce nelle edicole in allegato con L’Espresso poi, alla fine dello stesso anno, è autore della colonna sonora del film Into Paradiso di Paola Randi che arriva fino al Festival di Venezia. Sarà la sua seconda nomination ai David di Donatello.
Il disco “L’ Amico Magico” riceve la targa Tenco 2010 come miglior disco italiano nella sezione interpreti.

Era instancabile, Fausto Mesolella, ed era umile. Aveva la pazienza di fermarsi a parlare con chiunque per spiegargli i segreti delle armonie musicali. Voleva suonare ancora, sperimentare. Spiegava in una intervista del 2007: “Vorrei fare una cosa semplice. Dopo 40 anni di onorata carriera, di cui 26 con gli Avion Travel, vorrei farmi un piccolo regalo: vorrei fare un disco di chitarra, però, senza metterlo in vendita. Vorrei regalarlo a tutte quelle persone che mi hanno permesso, con la loro stima e il loro affetto, di fare il mestiere che tutt’ora faccio… il chitarrista”.

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