Aversa, “Femminicidio e amore malato”: convegno all’istituto “Andreozzi”

di Gaetano Bencivenga

Le donne, declinate in tutte le loro condizioni, sono state le protagoniste del convegno “Femminicidio-L’amore malato” tenutosi presso l’Its “Andreozzi” di Aversa. Sollecitato da quella che è, ormai, divenuta una vera e propria emergenza sociale, l’incontro, promosso con entusiasmo dalla dirigente Maria Gallo e organizzato con cura dalla professoressa Lucia Di Rienzo, coadiuvata dal prezioso apporto della collega Anna Palmieri, ha visto un parterre di eminenti rappresentanti delle maggiori istituzioni civili, sociali, religiose cittadine.

Ma un ruolo decisivo lo hanno, senza dubbio, giocato gli studenti, che hanno riempito l’Aula Magna dell’istituto partecipando con attenzione all’interessante dibattito su un tema capace di coinvolgerli in prima persona. A cominciare dalla proiezione di un corto dal titolo “L’amore malato”, da loro realizzato con forza e convinzione, che ha aperto i lavori sottolineando quanto la problematica sia, ormai, vissuta a tutti i livelli e, specialmente, in età adolescenziale.

Una sorta di percorso educativo indirizzato al “volersi bene” e al “voler bene” in maniera sana ed equilibrata, principio assolutamente ineludibile, indicato quale punto di partenza e, soprattutto, di arrivo di un tragitto, spesso, accidentato ma più semplice da percorrere di quanto si possa immaginare. Un fondamentale aiuto lungo il cammino deve, ovviamente, arrivare dal mondo degli adulti, che, grazie all’esempio e alla trasmissione di valori efficaci e formativi, siano in grado di abituare i giovani al rispetto dell’altro, considerato mai inferiore o superiore ma, giustamente, pari.

L’importanza della famiglia, quale pietra miliare della formazione di un ragazzo o una ragazza, è stata sostenuta dall’accorato discorso del vescovo Angelo Spinillo, sempre pronto a scendere in campo e a confrontarsi con le dure problematiche della società civile, mentre il sindaco Enrico De Cristofaro ha evidenziato l’innegabile necessità del ruolo della scuola nella sua funzione di anello di raccordo tra ambito familiare e sociale, capace di fornire ai giovani gli strumenti culturali per opporsi alla violenza gratuita e inspiegabile frutto di mentalità retrograde e prevaricatrici.

Applauditi, anche, gli interventi del dottor Paolo Iodice, primo dirigente della Polizia di Stato-Commissariato di Aversa, che ha illustrato il processo di evoluzione della legislazione in materia di diritti femminili: dall’abolizione del cosiddetto “delitto d’onore” al più contemporaneo “delitto di stalking”, molti passi aventi sono stati compiuti, e molti se ne devono ancora compiere, in tale spinosa materia, ma sono, e saranno, ancora le donne a dare un contributo definitivo per mettere la parola fine a un abominio mai giustificabile, denunciando sempre e comunque il benché minimo gesto di mancanza di rispetto, nei loro confronti, da parte degli uomini.

I termini legali sono stati affrontati, anche, dall’intervento dell’avvocato Pasquale Fedele, presidente dell’Associazione Forense Normanna, che ha, però, proposto una vivace interazione con gli studenti protagonisti di un “gioco di ruolo” in grado di “narrare” il loro punto di vista su famiglia, politica, religione, scuola, società in generale stimolato dalle pregnanti domande dell’avvocato.

La dirigente ha, poi, concluso il dibattito, facendo i dovuti ringraziamenti ed esaltando la forze delle donne, motore infaticabile della vita in ogni suo aspetto e dando voce al canto appassionato dell’alunna Filomena Sicurezza, che, interpretando la famosa “Gli uomini non cambiano”, ha voluto invitare alla speranza di un cambiamento facendo tesoro delle parole dette e interiorizzate nel corso del pregevolissimo convegno.

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