Aversa, arresto De Cristofaro: lo spettro di un altro commissariamento

di Antonio Arduino

Aversa – “Una spettacolarizzazione della giustizia”. Questo il commento di una parte dei cittadini aversani, tramite social, alla notizia dell’arresto del sindaco De Cristofaro considerato una decisione non commisurata all’entità del reato contestato.

“Ammesso che sia davvero colpevole di quanto ascrittogli nell’ordinanza, riportata integralmente dai media, disporre l’arresto e non i domiciliari – commentano i cittadini che hanno letto l’ordinanza – sembra davvero troppo. Il reato di cui è stato accusato de Cristofaro non sembra essere di quelli meritevoli di un tale trattamento e arrestare un sindaco per un reato eventualmente commesso non nell’ambito della sua carica politica getta una ombra pesante sull’immagine della città che amministra”.

Dello stesso parere è Vito Faenza, giornalista professionista, oggi in congedo, che sul suo profilo Facebook scrive: “Ho letto l’ordinanza per i 69 arresti effettuati ieri, per quanto riguarda l’imputazione di 416bis sono quattro, se non sbaglio, che dovranno rispondere dell’aggravante del secondo comma. Non il sindaco di Aversa, tanto meno altri 64 inquisiti. Devo aggiungere che le cose riportate, se sono tutte, non mi appaiono tanto gravi da giustificare l’arresto del sindaco di Aversa. Ma il quadro che emerge è di uno schifo totale. Quindi, al di là delle accuse, senza giustizialismo, occorre riflettere bene su questo sistema corruttivo e prendere gli opportuni provvedimento da cittadini”.

“Per senso di responsabilità nei confronti dei cittadini continueremo ad amministrare Aversa. La città non si può fermare, deve andare avanti e i cittadini non si possono lasciare soli. Continueremo il lavoro avviato aspettando che sia fatta chiarezza sulla vicenda. Successivamente valuteremo il da farsi. Di sicuro siamo contrari ad un commissariamento che ad una amministrazione eletta lascia, come ha lasciato, un disastro”. Questo il commento del vicesindaco Federica Turco chiamata a sostituire il primo cittadino impossibilitato ad essere al suo posto per l’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dalle forze dell’ordine in conclusione di un’indagine su appalti truccati. Un’accusa che potrebbe cadere dopo l’intervento del tribunale del Riesame, così come accaduto in tanti analoghi casi. Per questo i componenti della giunta si sono imposti un periodo di silenzio per dedicarsi esclusivamente a portare a termine il lavoro avviato con il primo cittadino sotto il coordinamento del vicesindaco Turco.

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