Picchia, accoltella e investe nigeriano: fermato 39enne per aggressione razziale

di Stefania Arpaia

Aperta un’inchiesta per tentato omicidio per motivi razziali, a Rimini, dove un uomo ha accoltellato e investito uno straniero. La vicenda si è verificata nella giornata di giovedì davanti ad un supermercato della città. La vittima è attualmente in fin di vita.

L’ipotesi della matrice razziale è stata avvalorata dal fatto che l’aggressore non ha nemmeno risparmiato insulti nei confronti dell’uomo, richiedente asilo di 25 anni. Il responsabile dell’accaduto è un 39enne di Rimini che è stato rintracciato e fermato dalla polizia. L’uomo, prima di aggredire il 25enne che chiedeva l’elemosina fuori il supermercato, era in compagnia del padre.

In base a una prima ricostruzione pare che il 39enne, dopo averlo insultato il nigeriano, gli si è scagliato contro prima prendendolo a pugni, poi accoltellandolo, e infine, mentre questi tentava di sfuggire al suo aggressore, investendolo con l’auto. E’ accaduto intorno alle 19 in viale Trieste, in pieno centro a Marina.

La vittima è stata immediatamente soccorsa mentre il suo aggressore è fuggito via. E’ attualmente ricoverato, nel reparto di terapia intensiva all’Infermi, in condizioni disperate con fratture multiple, la milza spappolata e varie emorragie interne.

L’amministrazione comunale di Rimini, in una nota, si definisce sgomenta “per un episodio su cui occorre far luce nei dettagli e nella dinamica, ma che presenta contorni inquietanti. Un fatto che costringe a fare i conti con l’emergere di un razzismo e di una intolleranza che stride con la storia, la tradizione e la cultura di una città che ha nel suo dna la sensibilità alll’accoglienza. Questo atto di violenza è certamente isolato nella sua gravità, ma non possiamo far finta di dimenticare che ci sono episodi discriminatori e di intolleranza che lo hanno preceduto. Pensiamo a quanto accaduto poche settimane fa nella ex scuolina di Spadarolo. E’ quindi più di un campanello di allarme, è un vero e proprio schiaffo alla nostra comunità, che ora deve necessariamente interrogarsi sui valori e sui principi che la reggono”.

“Il Comune non lascerà solo quel giovane”, conclude la nota.

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