Teverola, arresto Di Matteo. Lusini: “Il silenzio delle maggioranza e il ridicolo atto di Pezzella”

di Antonio Taglialatela

Teverola – “A distanza di pochi giorni dall’ultimo Consiglio Comunale, con la presa d’atto del decreto prefettizio di sospensione del sindaco Dario Di Matteo, la maggioranza tace”. Lo afferma il gruppo di opposizione “Progetto Civico-Teverola Città” guidato dal capogruppo Biagio Lusini che, nei giorni scorsi, aveva chiesto le dimissioni dell’intera Assise alla luce dell’arresto del sindaco Di Matteo, coinvolto nell’inchiesta su denaro e assunzioni, in cambio di appalti, all’ex titolare della ditta di igiene urbana “Dhi”, Alberto Di Nardi (leggi qui).

“Sono venuti meno i ‘principi fondanti’ dell’attuale maggioranza – Legalità, Trasparenza e Buona Amministrazione – evidentemente persi di vista in corso d’opera. Vano anche l’invito a rimettere ai cittadini di Teverola la possibilità di tornare al voto, per superare un dato oramai sotto gli occhi di tutti: ‘l’inadeguatezza’ dell’attuale maggioranza”, sostiene l’opposizione, che poi sottolinea: “L’unico ridicolo atto proveniente da questa maggioranza è stato quello dell’assessore all’Ambiente, Biagio Pezzella, il quale ha rimesso la delega ma si è guardato bene dal dimettersi da assessore”.

Una critica anche all’attuale reggente dell’amministrazione, il vicesindaco Tommaso Barbato: “In Consiglio comunale, luogo istituzionalmente deputato al dialogo ed alle comunicazioni, – attacca l’opposizione – nulla ha detto sul punto neanche il vicesindaco, che aveva l’obbligo di informare il Consiglio. Ed ancora oggi dal vicesindaco Barbato, nelle vesti di sindaco facente funzioni, non provengono indicazioni per una ‘nuova guida amministrativa’, né prese di posizione ufficiali in merito alle recenti cronache giudiziarie”.

Altra critica al vicesindaco, delegato all’Urbanistica, quella di aver “taciuto” sul rinnovo dell’incarico all’ingegner Ernesto Palermiti, coinvolto in altre vicende giudiziarie (leggi qui), presso l’ufficio tecnico comunale.

E qui le conclusioni di Lusini e company: “Si tace, quindi. Si preferisce il comodo monologo sui social al confronto istituzionale. A Teverola, a distanza di neanche due anni dalle ultime elezioni, abbiamo il sindaco Di Matteo sospeso dal Prefetto ed agli arresti domiciliari, l’ingegner Palermiti all’ufficio tecnico di Teverola e la maggioranza chiusa in un silenzio assordante. C’è bisogno di dire altro?”.

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