San Cipriano, confiscati beni per 40 milioni ai fratelli Mastrominico

di Redazione

San Cipriano – I carabinieri del reparto operativo di Caserta hanno dato esecuzione ad un decreto di confisca di beni mobili, immobili, società e rapporti finanziari, per un valore complessivo stimato di circa 40 milioni di euro, nella disponibilità di Pasquale Mastrominico, 66 anni, e di Giuseppe Mastrominico, 59 anni, fratelli, imprenditori operanti nell’edilizia.

I due furono tratti in arresto il 15 novembre 2011, ritenuti responsabili di concorso esterno in associazione mafiosa, espressione del clan Iovine per l’assegnazione di appalti e commesse pubbliche. Il provvedimento, notificato ad altri 18 soggetti, terzi intestatari dei beni, individuati tra perenti e soci dei Mastrominico, riguarda in particolare 12 imprese edili/immobiliari, 71 terreni agricoli, 3 fabbricati rurali, 44 appartamenti, 52 autorimesse, 8 cantinole, 3 lastrici solari, un locale deposito industriale, 26 veicoli e 59 rapporti bancari ed investimenti, ubicati nelle province di Caserta, Napoli, Latina, Frosinone, L’Aquila e Pisa.

La confisca scaturisce dall’iniziale proposta di applicazione di misura di prevenzione avanzata da questa Procura della Repubblica sulla scorta delle indagini patrimoniali svolte dal predetto Reparto Operativo e dal decreto di sequestro beni 83/12 del 22 gennaio 2014 emesso dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, eseguito il 17 febbraio 2014.

Con il provvedimento, il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere ha irrogato a carico ai fratelli Mastrominico anche la misura di prevenzione della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno nel comune di residenza, per la durata di anni due.

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