Apprezzamenti verso l’Isis: percorso di deradicalizzazione per operaio 35enne

di Stefania Arpaia

E’ stato avviato un percorso di deradicalizzazione per l’uomo che esaltava sui social media gli attacchi terroristici di Parigi. Si tratta di un operaio di 35 anni, cittadino italiano ma originario dell’Albania, che era stato fermato dalla Digos di Bari dopo che sul suo computer era stato rinvenuto materiale che faceva pensare a contatti con l’Isis. L’uomo ha accettato di iniziare un percorso di recupero socio-spirituale stabilito dal tribunale di Bari.

Fonti investigative hanno informato che nel suo computer e nel suo smartphone, gli agenti della Divisione investigazioni generali ed operazioni speciali avevano trovato foto in cui imbracciava un fucile mitragliatore. Sui social network invece esaltava gli attentati terroristici dell’Isis come quello avvenuto a Parigi.

Presente tra il materiale rinvenuto anche l’intervista del fondamentalista islamico inglese Anjem Choudary che minacciava l’Italia annunciando che i combattenti dell’Isis conquisteranno Roma per imporre la sharia. Poi, commenti nei quali si afferma che il vero terrorismo è quello dei governi occidentali o visualizzazione di un videogioco nel quale le voci originali sono sostituite da altre che esaltano il Daesh e accusano la Gran Bretagna di aver distrutto il primo Califfato dell’Impero Ottomano.

Il tribunale di Bari ha imposto per il 35enne la sorveglianza speciale d’urgenza per due anni, il ritiro del passaporto e di ogni altro documento valido per l’espatrio e un percorso di deradicalizzazione. Il percorso prevede lo studio dei valori della religione islamica in modo che il soggetto capisca e distingua gli insegnamenti dell’Islam da quelli del fondamentalismo islamico.

“Questo approccio di tipo preventivo ha rappresentato un’assoluta novità in relazione alla lotta al terrorismo internazionale riferito a condotte apologetiche del Daesh, così come altro aspetto di assoluta novità è certamente rappresentato dalla previsione da parte della Procura di una prescrizione tesa al concreto recupero sociale, attraverso un percorso socio-spirituale di “de-radicalizzazione” con il coinvolgimento di una idonea guida religiosa da individuare con l’ausilio di referenti qualificati dell’associazionismo islamico istituzionalizzato della provincia di Bari”, hanno spiegato fonti di polizia.

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