Rosaria Aprea, picchiata dall’ex e ora arrestata per stalking

di Redazione

Sarebbe andata con un’amica a casa dell’ex fidanzato Pasquale Russo, 34 anni, padre di suo figlio, minacciandolo e violando una precedente ordinanza che le vietava di avvicinarsi ai luoghi frequentati dall’uomo.

In conseguenza di questa denuncia, dall’aprile dello scorso anno, il giudice aveva fatto divieto alla donna di avvicinarsi a Russo: ma durante le vacanze di Natale la prescrizione sarebbe stata violata, determinando un aggravamento della misura cautelare, come notificato dai carabinieri della compagna di Santa Maria Capua Vetere.

E’ finita per questo agli arresti domiciliari Rosaria Aprea, la 24enne miss di Macerata Campania (Caserta) divenuta testimonial della lotta contro la violenza sulle donne dopo che nel 2013 le fu asportata la milza in seguito alle percosse subite da un altro ex compagno, Antonio Caliendo, di Casal di Principe, che è stato condannato ed ora è in carcere.

Ai domiciliari è finita anche la cugina della donna, Jeanette Boutria, 34 anni che insieme a lei avrebbe aggredito verbalmente e fisicamente Russo e la sua nuova compagna.

Nel 2013 Rosaria fu picchiata dall’ex fidanzato Caliendo, che con un calcio all’addome le spappolò la milza, riducendola in fin di vita. Nelle fasi successive, ancora nel letto dell’ospedale, lei lo difese, dicendo che lo mava e lo perdonava, perchè forse non si era reso conto di quello che le aveva fatto.

Poi, nel 2016, si tornò a parlare di lei. Ma, questa volta, a ruoli invertiti. Perché Rosaria avrebbe tentato di investire con l’auto il padre di suo figlio. L’uomo sarebbe stato portato all’ospedale, medicato e dimesso. Di qui il provvedimento del giudice che riguarda – come detto – anche una cugina della modella. Assieme, secondo la tesi della procura, avrebbero esercitato e in più occasioni minacce e atti persecutori sull’uomo ricorrendo anche all’uso di armi e vantando vicinanze con malavitosi del posto. Non a caso la denuncia per stalking nel 2016 aveva colpito anche un’amica delle due, Marianna Bifone, imparentata con i capi dell’omonimo clan di Portico di Caserta che ha collegamenti con i Belforte di Marcianise.

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