Napoli, il “Salvator Mundi” di Leonardo (?) al Museo Diocesano

di Gabriella Ronza

Napoli – Ha conquistato alcune tra le più grandi città del pianeta (Londra, New York e Milano), la mostra sul “Salvator Mundi” e ora arriva anche a Napoli (Leonardo a Donnaregina – I Salvator Mundi per Napoli) che si pone, quindi, ai vertici degli appuntamenti internazionali con l’arte.

Si tratta di un’importante esposizione dedicata a Leonardo da Vinci al Museo Diocesano di Napoli, diretto da Don Adolfo Russo. Dopo circa trentaquattro anni, dalla celebre mostra di Capodimonte su Leonardo e il leonardismo a Napoli e a Roma, Napoli si presenta al centro del dibattito degli studi vinciani, attraverso l’esposizione della famosissima tavola col “Salvator Mundi” (ex collezione del Marchese De Ganay), capolavoro del maestro e della sua bottega, ed altri dipinti del suo affascinate atelier, come il Cristo Benedicente, del Complesso Monumentale di San Domenico Maggiore, per la prima volta presentato con una attribuzione al pittore messinese Girolamo Alibrandi; ancora sullo stesso filone iconografico, sarà presentata la tavola col Cristo fanciullo del Salaì, il giovane e controverso collaboratore di Leonardo, accompagnata da diversi lavori di pittura di allievi leonardeschi come Marco d’Oggiono.

In esposizione anche tre preziosi fondi grafici: il Codice Corazza (1640 circa), proveniente dalla Biblioteca Nazionale di Napoli, il Codice Fridericiano, custodito presso la Biblioteca di Area Umanistica dell’Università Federico II, e il testo Napoli antica e moderna, datato al 1815, redatto dall’Abate Domenico Romanelli.

La mostra, che ha aperto i battenti al pubblico il 12 gennaio e che chiuderà il 31 marzo 2017, vede l’ideazione del maggiore esperto vivente del genio di Vinci, il professor Carlo Pedretti, direttore dell’Armand Hammer Center for Leonardo Studies presso l’Università della California (Ucla) e la cura scientifica di Nicola Barbatelli.

L’esposizione al Museo Diocesano di Napoli servirà ad aggiornare il processo di studi attorno a una delle opere più discusse di Leonardo da Vinci, il Cristo Benedicente, anche alla luce dei temi di maggiore attualità che la dottrina cattolica intende richiamare nel solco dell’anno giubilare appena concluso. Presentarlo come tela leonardesca è un po’ azzardato poiché i dubbi sull’attribuzione sono assai consistenti da parte della comunità scientifica.

La rassegna, fortemente voluta dal cardinale Crescenzio Sepe, promossa dall’Arcidiocesi di Napoli e dal Museo Diocesano, con il contributo della Regione Campania, è stata realizzata anche con la collaborazione della Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee/Madre Napoli, con il coordinamento organizzativo e gestionale della Scabec. Hanno offerto il proprio contributo scientifico i seguenti studiosi: Margherita MelaniFrancesca Campagna Cicala, Alfredo Buccaro, e Ranieri Melardi.

A tal proposito, gli organizzatori hanno ringraziato l’Università Federico II di Napoli, la Biblioteca Nazionale, il Comune di Napoli, la Città Metropolitana, il Fondo Edifici di Culto e il Complesso Monumentale di San Domenico Maggiore.

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