Appalti, arrestato il sindaco di Sperlonga Armando Cusani

di Redazione

Dieci persone arrestate dai carabinieri per associazione a delinquere finalizzata alla turbata libertà degli incanti. Tra i destinatari delle misure cautelari c’è anche il sindaco di Sperlonga ed ex presidente della Provincia di Latina, Armando Cusani (Forza Italia), 53 anni, rieletto per la terza volta alle amministrative della primavera scorsa, al quale però è contestato il solo reato di corruzione.

Coinvolti anche imprenditori, dirigenti, funzionari pubblici e consiglieri comunali di Sperlonga ma anche di altri centri della provincia di Latina. Dalle indagini sarebbe emersa l’esistenza di un’associazione a delinquere finalizzata a pilotare le aggiudicazioni di alcune gare di appalto.

In carcere, oltre a Cusani, sono finiti: Mauro Ferrazzano, 46enne di Nettuno, amministratore unico della società Edil Safer Srl; Isidoro Masi, 55enne di Maenza, architetto presso l’ufficio settore “politiche della scuola, fabbricati ed energia” dell’amministrazione provinciale di Latina nonché responsabile dell’ufficio tecnico del Comune di Sperlonga; Nicola Volpe, 46enne di Priverno, geometra e imprenditore edile e consigliere comunale di Prossedi.

Ai domiciliari: Antonio Avellino, 47enne di Napoli, impiegato della società Di Vizia; Alessandra Bianchi, 54enne di Roma, rappresentante legale e proprietaria della società “Bierre Costruzioni Srl”, nonché socio del “Consorzio Stabile Costruzioni General” candidata alle elezioni del consiglio comunale di Roma dello scorso mese di giugno nella lista “Democratici e popolari” a sostegno di Roberto Giachetti; Domenico D’Achille, nato a Priverno nel 1956, residente a Latina e ingegnere edile dell’ufficio lavori pubblici del Comune di Priverno; Andrea Fabrizio, 48enne di Fondi, titolare della società “A.N. Costruzioni Srl”; Gian Pietro De Biaggio, 52enne di Lenola, responsabile dell’ufficio tecnico presso il Comune di Prossedi; Massimo Pacini, 54enne romano, già responsabile dell’ufficio tecnico del Comune di Sperlonga da dicembre 2009 a settembre 2014 e attualmente dirigente del settore tecnologico ambientale del Comune di Sperlonga

L’inchiesta è cominciata con il sequestro dell’Hotel Grotta di Tiberio, di proprietà di Cusani e del suocero, ed ha portato al blitz scattato all’alba di stamani, ad opera dei militari del Nucleo investigativo, i quali hanno accertato il mancato intervento da parte del Comune di Sperlonga per gli abusi edilizi connessi alla realizzazione della struttura alberghiera.

Le indagini avevano consentito di accertare l’inerzia dei responsabili dell’ufficio tecnico del locale Comune che si erano succeduti nel tempo, nell’avvio della procedura di ripristino dello stato dei luoghi, in applicazione della legge 380/2001, nonostante fosse evidente l’esistenza di un abuso edilizio emerso durante e dopo la realizzazione dell’albergo in parola, peraltro sancito da una sentenza di condanna emessa dalla Corte di appello di Roma nel 2014. In relazione a tale circostanza era stata ipotizzata anche l’ipotesi di corruzione in capo ai responsabili dell’Ufficio Tecnico del Comune di Sperlonga che si erano succeduti nel tempo.

Nel mese di gennaio del 2016 la Procura di Latina delegava al Nucleo Investigativo del comando provinciale di Latina accertamenti finalizzati a sviluppare alcuni aspetti emersi durante le pregresse indagini ed approfondire gli illeciti rapporti fra gli indagati. Le investigazioni, oltre a confermare la sussistenza dei reati di corruzione in precedenza richiamati, hanno consentito di accertare l’esistenza di un’associazione per delinquere finalizzata alla commissione dei delitti di turbata libertà degli incanti ed alla corruzione, al fine di pilotare le aggiudicazioni delle seguenti gare di appalto: alla valorizzazione del complesso archeologico Villa Prato di Sperlonga per un importo di 700mila euro; ristrutturazione del Comune di Prossedi per un importo di 230mila euro; affidamento del Servizio di spazzamento delle strade extraurbane del comune di Priverno per un importo di circa 40mila euro; restauro dell’istituto scolastico “Don Andrea Santoro” di Priverno di circa 35mila euro.

Le indagini hanno consentito di documentare l’operatività di un vero e proprio sistema corruttivo, attuato da una serie di società che, grazie alla collusione dei responsabili dei procedimenti, riuscivano ad “inquinare” le gare pubbliche di piccole e medie dimensioni tentando, ed in alcuni casi riuscendovi, a predeterminare la scelta del contraente.

Non è la prima volta che Cusani è coinvolto in un’inchiesta giudiziaria. Nel 2013, in veste di primo cittadino venne condannato a un anno e otto mesi (con pena sospesa) per abuso d’ufficio per la rimozione del comandante dei vigili urbani, condanna poi ridotta nel 2014. Dopo quella condanna fu sospeso dall’incarico di presidente della Provincia di Latina e di consigliere comunale di Sperlonga. Lo scorso aprile era stato reintegrato come consigliere comunale a Sperlonga, sua città di origine, per poi essere eletto sindaco al primo turno nelle ultime elezioni dello scorso giugno, per la coalizione di centrodestra.

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