Aversa, Turco e Galluccio ai ferri corti: “Chiamami dottoressa”. “E tu avvocato”

di Nicola Rosselli

Aversa – “Chiamami dottoressa perché io sono laureata in giurisprudenza”. “A questo punto credo che tu debba chiamarmi avvocato”. Sarebbero addirittura arrivati a queste affermazioni il vicesindaco Federica Turco e l’assessore alle Politiche sociali Paolo Galluccio.

Quest’ultimo, stufo delle continue intromissioni nella propria delega da parte della esponente di ‘Noi Aversani’ che, forte della sua partecipazione come volontaria alla Caritas, non risparmierebbe invasioni dei campi di competenza altrui, l’avrebbe rimproverata dando vita ad una reazione che avrebbe poco di politico se fosse vera, rafforzando le perplessità di nominare vicesindaco una persona così giovane, come da più parti si fa notare.

Galluccio avrebbe avuto da ridire anche sulla troppa attività “social”, ossia su Facebook da parte della stessa Turco che, a suo avviso, avrebbe esposto ad una figuraccia l’intera amministrazione nella vicenda del mancato funzionamento dei termosifoni nelle scuole di competenza comunale alla ripresa delle lezioni dopo la pausa natalizia.

Altra figuraccia sarebbe venuta a causa del comportamento di un altro esponente di ‘Noi Aversani’, il consigliere Carmine Palmiero, per un regolamento redatto senza che Paolo Galluccio fosse minimamente coinvolto (nonostante si trattasse del suo settore) e rivelatosi, poi, ricco di errori, tanto da essere rimandato al mittente dalla commissione consiliare statuto.

Insomma, ‘Noi Aversani’ con le mani libere e tutelato dal sindaco De Cristofaro inizia a non andare giù a tutti e le prime avvisaglie si vedono tutte.

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