Rigopiano, recuperati corpi vittime. Bubbico: “Grande umanità dei soccorritori”

di Stefania Arpaia

Si è conclusa la ricerca, durata una settimana, dei dispersi dell’hotel Rigopiano.

Tutti i corpi sono stati recuperati 7 giorni dopo la valanga. Resta solo tanta amarezza. Poco prima della mezzanotte, hanno informato fonti locali, sono state estratte le ultime vittime dai vigli del fuoco.

Il bilancio dei morti è pari a 29 persone. Ancora in ospedale uno dei sopravvissuti. Gli altri superstiti invece sono stati dimessi poco dopo, non presentando ferite gravi.

In 48 ore, i vigili del fuoco hanno recuperato 18 vittime; 9 estratte lo scorso martedì e 9 mercoledì. Si tratta di sei donne e tre uomini: i loro corpi erano incastrati tra pilastri, pezzi di cemento, neve e tronchi. Ed erano tutti in un unico ambiente: quello dove, prima che sul Rigopiano si abbattessero centinaia di tonnellate di neve, era il bar.

I vigili del fuoco, in quella zona, c’erano arrivati due giorni fa. Erano entrati passando dalle cucine e lì avevano avuto già un brutto presentimento: alcuni di quegli ambienti erano rimasti miracolosamente intatti, ma non c’era nessuno.

“Speravamo di trovare qualcuno ancora vivo anche se sapevamo bene che stavano per lasciare l’albergo e dunque erano tutti radunati da un’altra parte. Però magari qualcuno era tornato indietro, o si era attardato per qualche motivo in cucina. E se fosse stato così si sarebbe forse salvato”, hanno dichiarato i soccorritori.

Delle 29 vittime, 20 sono state identificate: si tratta di 9 donne e 11 uomini: Rosa Barbara Nobilio e suo marito Piero di Pietro, Nadia Acconciamessa e il marito Sebastiano di Carlo, l’estetista dell’hotel Linda Salzetta, Paola Tommasini, Ilaria De Biase, Luana Biferi, Jessica Tinari, Sara Angelozzi, Marinella Colangeli, il maitre dell’hotel Alessandro Giancaterino, il cameriere Gabriele D’Angelo, Stefano Feniello, Marco Vagnarelli, l’amministratore dell’hotel Roberto Del Rosso, il receptionist Alessandro Riccetti, il rifugiato senegalese Faye Dame, Claudio Baldini, Emanuele Bonifazi. Gli ultimi 9 corpi da identificare sono all’obitorio dell’ospedale di Pescara.

“Eravamo in sala thè, accanto al camino, come ci avevano consigliato di fare perchè quella era la parte più sicura dell’albergo: abbiamo sentito un boato, abbiamo pensato di nuovo a un terremoto ma in un baleno ci siamo ritrovati sotto alla neve”, hanno raccontato i fidanzati sopravvissuti alla tragedia, Giorgia Galassi e Vincenzo Forti.

“Io piangevo – ha detto Giorgia – e alcune signore mi rassicuravano. Loro ci tranquillizzavano e ci hanno detto di aspettare nella sala grande. Valanghe? No nessuno ci ha pensato e nessuno ce lo ha detto che poteva esserci il rischio”.

“Io avevo le valigie in macchina – ha aggiunto Vincenzo – volevo andare via”.

“Non abbiamo mai avuto paura di non farcela – ha sottolineato Giorgia – non abbiamo pensato mai a questo sennò impazzisci. Sapevamo che qualcuno sarebbe comunque arrivato. Quando sono giunti i soccorsi eravamo felicissimi. La frase che ripeteva uno di loro non la dimenticheremo: ‘noi siamo qui e non ce ne andremo fino a quando non vi portiamo fuori'”.

Filippo Bubbico, viceministro Interni in conferenza stampa ha dichiarato:”Grande professionalità e umanità dei soccorritori”.

Curcio, capo protezione civile nazionale: “Stanotte si è concluso un momento importante. Questo scenario è stato e continua ad essere molto complicato dal punto di vista tecnico. Abbiamo gioito quando è stato possibile salvare delle vite e ci siamo rattristiti quando non è stato possibile farlo. Oggi ringrazio tutti gli operatori del sistema nazionale di protezione civile. E’ un sistema d’eccellenza del Paese”.

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