Canada, sparatoria in moschea: 6 morti. Due arresti, uno è arabo: “Gridava Allah Akbar”

di Redazione

Almeno sei morti e otto feriti. E’ il bilancio provvisorio della sparatoria in una moschea di Quebec City, in Canada. Le vittime sono uomini tra i 35 e i 70 anni. Due persone sono state arrestate. Il primo ministro canadese, Justin Trudeau, ha parlato di un “attacco terroristico contro i musulmani”.

Alcuni media canadesi hanno diffuso l’identità delle due persone arrestate: si tratterebbe di Mohamed Khader e Alexandre Bissonnette; nessuno dei due era conosciuto alla polizia che continuano a mantenere il massimo riserbo sul profilo dei due arrestati. Il secondo dei due ha 27 anni, è originario di Cap Rouge ed è stato arrestato a una ventina di chilometri di distanza dal luogo dell’attentato e sarebbe uno studente dell’università Laval, quella con il maggior numero di studenti stranieri di tutto il Canada; anche l’altro arrestato potrebbe essere uno studente del medesimo ateneo. Bissonnette, sempre secondo le prime notizie che arrivano dal canada, si sarebbe costituito spontaneamente con una telefonata alla polizia; nella chiamata si sarebbe detto pentito di quanto compiuto. Nella sua pagina facebook non compaiono richiami politici o religiosi di nessun tipo: solo riferimenti a feste studentesche, a foto di Halloween e poco altro. L’ultimo post è del 20 gennaio scorso.

Le autorità locali hanno poi specificato che non ci sono altri sospettati e che delle otto persone ricoverate in ospedale, cinque sono in condizioni critiche. I morti sono due cittadini algerini, un tunisino, un marocchino e due giovani provenienti da altri paesi africani; tra le vittime, secondo il collettivo canadese contro l’islamofobia, ci sarebbe anche l’imam di Quebec City. Le indagini non sono però terminate e di fatto l’operazione di polizia è ancora in corso: le strade attorno al luogo dell’attentato restano presidiate e sono in corso perquisizioni. Una di queste avrebbe riguardato alcuni locali dell’università Laval.

Un testimone oculare, intervistato dalla televisione canadese Cbc ha detto che uno dei due killer urlava: “Allah Akbar”. “Why is this happening here? This is barbaric”: “Perché sta succedendo qui? E’ un atto barbarico» si è sfogato il presidente della moschea Mohamed Yangui, che al momento dell’attacco non era all’interno. Secondo l’esponente del centro islamico, i feriti sono stati portati in vari ospedali della città. Intanto la zona è stata circondata da polizia e forze speciali che hanno messo in sicurezza tutta l’area. Gli assalitori hanno fatto irruzione al primo piano dell’edificio, destinato alla preghiera degli uomini, mentre donne e bambini si trovavano al primo piano. Secondo informazioni non confermate gli assalitori arrestati avrebbero 27 anni e avrebbero utilizzato un fucile Ak-47. Già a giugno 2016, però, in pieno Ramadan, era stata lasciata una testa di maiale davanti a uno degli ingressi della moschea.

“Stasera i canadesi piangono per le persone uccise in un attacco codardo in una moschea a Quebec City. I miei pensieri sono per le vittime e le loro famiglie” ha scritto in un tweet il primo ministro canadese Justin Trudeau dopo aver appreso la notizia dei morti nella sparatoria.

Il primo ministro del Quebec, Philippe Couillard, ha definito l’atto “violenza barbarica” e ha espresso solidarietà alle famiglie delle vittime. Il ministro della Sicurezza Pubblica Ralph Goodale, sempre su Twitter, si è detto profondamente rattristato per la perdita di vite umane.

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