Spiavano politici, due arresti. Tra gli intercettati anche Renzi, Monti e Draghi

di Redazione

Matteo Renzi, Mario Draghi, Mario Monti, e anche il comandante della Guardia di Finanza Saverio Capolupo, Fabrizio Saccomanni e Vincenzo Scotti. Sono solo alcuni dei nomi che venivano intercettati illegalmente e spiati assieme ad altri politici, istituzioni, pubbliche amministrazioni, studi professionali e imprenditori di livello nazionale.

Una centrale di cyberspionaggio smantellata da polizia ed Fbi. Gli investigatori hanno arrestato un ingegnere nucleare di 45 anni e la sorella di 49, Giulio e Francesca Maria Occhionero, entrambi residenti a Londra ma domiciliati a Roma, molto noti nel mondo dell’alta finanza capitolina.

Contestati i reati di procacciamento di notizie concernenti la sicurezza dello Stato, accesso abusivo a sistema informatico aggravato e intercettazione illecita di comunicazioni informatiche o telematiche. I due provvedimenti di custodia cautelare in carcere sono stati eseguiti nell’ambito di una complessa attività di indagine condotta dal Centro Nazionale Anticrimine Informatico della Polizia postale, coordinata dalla procura di Roma.

Tra gli altri personaggi spiati ci sono Piero Fassino e Mario Canzio della Ragioneria generale dello Stato. Anche due computer in uso ai collaboratori del cardinale Gianfranco Ravasi – dal 2007 presidente del Pontificio Consiglio della cultura, della Pontifica Commissione di archeologia sacra e del consiglio di coordinamento tra accademie pontificie – risultano «compromessi» nell’ambito dell’attività di spionaggio scoperta dalla Polizia Postale.

Nei confronti dell’uomo e della sorella, entrambi noti personaggi dell’alta finanza capitolina, gli investigatori hanno acquisito elementi probatori in merito ad attività criminali pianificate e condotte da loro, consistenti nella gestione di una botnet con finalità di cyber spionaggio.

Grazie a una rete di computer preliminarmente infettati tramite la diffusione di un malware denominato Eyepiramid (dal quale prende anche il nome l’operazione), i due hanno per anni acquisito dalle numerosissime vittime, notizie riservate, dati sensibili, informazioni, gelosamente custodite su impianti informatici statunitensi, ora sequestrati dagli operatori della Postale, con l’aiuto dei colleghi della Cyber Division dell’Fbi e che consentiranno di accertare quali e quanti dati siano stati illecitamente sottratti.

Nel mirino della rete occulta, una galassia di soggetti che a vario titolo gestiscono la funzione pubblica, ovvero interessi delicati, e quindi in possesso di informazioni particolarmente sensibili e strategiche, o di particolare valore per chi opera in determinati ambiti finanziari. Tra gli osservati dall'”Occhio della Piramide” gli appartenenti a una loggia massonica, archiviati sotto la sigla “Bros” (fratelli) in una cartella piazzata in una delle numerose drop zone all’estero. Con la sigla “”Pobu” (Politicians Business), invece, venivano catalogati gli esponenti politici target del sodalizio criminale.

L’indagine ha anche permesso di ricostruire un complesso scenario fatto di società “a scatole cinesi” nazionali e straniere, usate come paravento per l’acquisizione, in via anonima, di servizi informatici all’estero.

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