Napoli, soldi falsi e carte clonate: otto misure cautelari

di Redazione

Napoli – Misura cautelare per otto persone accusate, a vario titolo, di associazione a delinquere finalizzata alla commercializzazione di banconote falsificate e di falsificazione e atti di documenti, smercio di marche da bollo contraffatte e detenzione di carte di credito clonate.

Il provvedimento, eseguito dai finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Napoli e del Nucleo Speciale Polizia Valutaria di Roma, è stato emesso dal Gip del Tribunale di Torre Annunziata su richiesta della Procura oplontina.

Due i soggetti finiti in carcere, tre ai domiciliari mentre per altri tre è scattato l’obbligo di firma.
L’indagine, avviata nel 2015, ha visto coinvolte l’Europol ed Autorità estere, ed ha consentito di smascherare una intensa attività di distribuzione sul mercato nazionale ed europeo di banconote in euro false.

Il sodalizio criminale sfruttava le notevoli abilità informatiche di Carmine Guerrero, effettivo promotore ed organizzatore della compagine. I clienti finali erano individuati mediante la pubblicazione di annunci riguardanti la vendita di banconote contraffatte su un sito del “deepweb”, quella parte invisibile di internet alla quale si può accedere solo mediante specifici e dedicati applicativi informatici.

Guerriero faceva ricorso a diversi nickname, tra cui “NapoliGroup”, utilizzato per etichettare l’ottima fattura della falsificazione di banconote realizzata da una rete di falsari operanti nell’hinterland napoletano.

Il sodalizio criminale, dopo aver individuato i clienti ed instaurato con loro i primi rapporti, provvedeva ad inviare alcuni campioni da visionare, l’indirizzo email da contattare per definire l’acquisto e un foglio con l’indicazione dei mezzi di pagamento preferiti.

Una volta ricevuto il pagamento, l’organizzazione inviava le banconote contraffatte, nascoste all’interno di libri tagliati nel mezzo, in pacchi del peso non superiore ad 1 chilo che venivano poi affidati ad ignari corrieri nazionali ed esteri utilizzando falsi documenti.

I plichi sono stati recapitati in Spagna, Portogallo, Francia, Germania, Austria, Svezia, Olanda e Lituania. In questi Paesi le forze dell’ordine locali hanno sottoposto a sequestro gli euro contraffatti, indagando i relativi destinatari-clienti ed eseguendo numerosi arresti in flagranza di reato.
Guerriero risultava essere destinatario di numerosi bonifici dalle maggiori società europee che gestivano il trasferimento di denaro virtuale.

L’Autorità giudiziaria di Malta ha reso noto che, da ottobre 2014 a luglio 2015, l’uomo aveva maturato proventi per oltre 160mila euro. La compagine delinquenziale avrebbe commercializzato banconote false per oltre 600mila euro.

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