Sant’Arpino, Dell’Aversana: “La Giunta Di Santo ci ha lasciato una multi debito”

di Redazione

Continua la campagna di informazione del sindaco Giuseppe Dell’Aversana sulla cattiva gestione dell’amministrazione precedente a guida Di Santo e sulla marea di debiti che ha lasciato alle spalle.

Il sindaco, insediatosi a giugno di quest’anno, usa spesso le pagine di Faceboook per comunicare con i cittadini e non le manda a dire ai suoi avversari ma con stile diretto e preciso snocciola dati, date ed importi che comproverebbero il ‘profondo rosso’ in cui versano le casse del comune e della Multiservizi in particolare. A giudizio del sindaco la Multiservizi andrebbe chiamata ‘multi debito’, tanti e tali sono i debiti che negli anni quest’azienda ha accumulato.

“Dopo aver appena finito di rateizzare un debito di seicentomila euro con Equitalia che aveva pignorato le casse comunali impedendo di pagare gli stipendi agli operatori, ci arriva un’altra tegola sulla testa”.

 Dell’Aversana comunica che l’Agenzia delle Entrate infatti ha inviato una richiesta di pagamento di ben 61.000 euro per Iva ed Ires non versati per l’anno di competenza 2014: “Con grande lavoro del presidente e del sottoscritto, abbiamo  appena la settimana scorsa rateizzato il debito con Equitalia per i prossimi  dieci  anni e  grazie all’impegno degli uffici comunali abbiamo sbloccato i canoni per pagare gli stipendi. Questi ulteriore richiesta di sessantunomila euro è la goccia che fa traboccare il vaso. Chi era il presidente della Multiservizi nel 2014? Perché non ha pagato quanto dovuto? Cosa è stato fatto con i canoni versati dal comune? Dove stavano gli amministratori comunali del tempo?”, si chiede il sindaco che nel corso di questi primi mesi di insediamento è impegnato in una strenua lotta per risanare il bilancio comunale.

Proprio alcuni giorni or sono, per evitare un altro pignoramento alle casse comunali, aveva sottoscritto un accordo transattivo con la Regione Campania per pagare in tre anni e con rate semestrali le annualità 2014 e 2015 di acqua all’Acqua Campania che la precedente amministrazione non aveva versato alle casse regionali, creando un ulteriore debito e decreto ingiuntivo.

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