Aversa, Seconda Stella a Destra: “Referendum, governo non ha compreso volontà italiani”

di Antonio Arduino

Aversa – Sembra proprio che la vittoria del No al referendum costituzionale non basta per far comprendere ai componenti del governo la volontà degli Italiani. Ne sono convinti gli aderenti al movimento civico “La Seconda Stella a Destra” che in una nota trasmessa alla stampa analizzano in maniera critica il dopo voto e sottopongono all’attenzione dei cittadini la loro proposta finalizzata a creare “la Nazione che non c’è, la Nazione del Merito e della Cultura”.

“Dopo il referendum si riaffaccia un tormentone ben collaudato, ovvero “con quale Legge elettorale andare a votare?”. Tutti – si legge nella nota – si sbizzarriscono con le proposte più fantasiose, che stranamente calzano a pennello sulla situazione del Partito che le propone, ultimo esempio l’italicum cucito su misura del Pd”.

“Ora -continua la nota- facciamo un ragionamento semplice, con il referendum il Popolo Italiano ha riaffermato la Propria Sovranità e soprattutto ha riconfermato la fiducia nella Costituzione Repubblicana valutando come eccelso e ancora insuperabile il lavoro svolto dai padri Costituenti, nonostante le modifiche del 2001 l’abbiano deturpata in alcuni punti. Su questa scia quale è Stata la Legge elettorale che venne usata all’indomani della promulgazione della Costituzione? La Legge elettorale proporzionale e con preferenze; bene con questa legge l’Italia ha conosciuto gli anni del boom economico, poi è stata abolita in favore di leggi con premio di maggioranza che hanno determinato uno scollamento dei Cittadini dalla Politica”.

“A questo punto – sottolinea la nota- sembra giusto e logico ritornare a quella legge; visto che le leggi maggioritarie e con premio di maggioranza hanno determinato la supremazia dei partiti e lo scollamento dei Cittadini dalla Politica; visto che si è determinato la sensazione (reale) che il proprio voto non conti niente”.

“A coloro che dicono che mandare partiti con uno o due deputati o senatori in Parlamento determina una eccessiva frammentazione ricordiamo – continua la nota- che la volontà del Popolo Italiano è sovrana e se il Popolo decide di mandare in Parlamento un partito con un solo Parlamentare tale volontà va rispettata, con le soglie di sbarramento e il maggioritario una parte della popolazione viene defraudata del diritto di voto, i più forti dovrebbero aiutare i più deboli, oggi invece i forti tolgono il diritto ai più deboli”.

“Molti diranno – prosegue la nota – ma con il proporzionale e le preferenze si determinano le clientele ed il voto di scambio anche mafioso, con il rischio di far entrare in Parlamento persone non libere, ma considerando che nemmeno i sistemi maggioritari hanno evitato l’ingresso a persone che mai sarebbero dovuti entrare nel Parlamento, che ci sono riusciti grazie ai listini bloccati, il male minore è il proporzionale con la preferenza. Se poi c’è la volontà di ridurre il controllo sui voti si può cominciare ad accorpare le sezioni nei seggi in modo tale che le schede finiscano in una sola urna, oggi con la frammentazione in sezioni di 400-600 votanti si riesce a verificare se una persona ha dato o meno il voto come promesso, ma già se si accorpano le sezioni,  allungando la durata della votazione e facendo lavorare i membri a turno, introducendo la  videosorveglianza  dell’urna, essendo una in unica urna per tutto il seggio i costi sarebbero ridotti, la verifica sarebbe sicuramente più difficile se non impossibile con 1 urna che contenga  3000 schede al posto di 5 urne che ne contengono 600. Inoltre i partiti usavano le dimissioni in bianco per evitare i cambi di casacca, pratica resa illegale, si potrebbe introdurre il richiamo, ovvero la possibilità per il Partito che lo ha candidato di richiedere agli elettori del collegio se vogliono revocare la nomina ad un determinato parlamentare in caso il Partito lo ritenga opportuno, ovviamente, tale richiesta potrà essere esercitata solo una volta per il singolo parlamentare durante la durata del mandato e previa una raccolta firme presso i Cittadini. Il giorno delle elezioni, introdurre una norma che imponga la concentrazione delle consultazioni, onde evitare una perenne campagna elettorale e spreco di soldi, evitare che il Governo scelga di non accorpare i referendum per motivi politici”.

“Il Cittadino – conclude la nota – deve ritornare Sovrano della Politica, condividete queste proposte pubblicatele sui vostri profili social, mandatele via whatsapp, mail etc. Chiediamo che vengano accolte dal Parlamento. Condividere queste proposte non significa aderire ad un partito politico, anzi sarebbe un bene che venissero sottoscritte dai partiti, ma è un voler restituire la Piena sovranità al Popolo Italiano” conclude la nota invitando i cittadini a firmere la petizione che “La Seconda Sella a Destra” intende presentare al Governo andando sul sito  change.org  http://goo.gl/lLbuEe, in alternativa paortecipare al sondaggio proposto su facebook   all’indirizzo    http://goo.gl/Zz78pu

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