Nuovi orari treni, il Comitato Albanova-San Marcellino: “Pendolari penalizzati”

di Gabriella Ronza

È arrivata da pochi giorni la notizia del cambiamento degli orari, che entreranno in vigore a partire dal giorno 12 dicembre prossimo, dei treni per le Ferrovie dello Stato. Il Comitato Pendolari Albanova – San Marcellino ha da subito riscontrato problemi per la tratta in questione e, in particolare, per la destinazione Napoli Centrale che ogni giorno migliaia di pendolari si apprestano a raggiungere per motivazioni che vanno dal lavoro all’università o alla sanità.

A tal proposito, il Comitato ha inviato un esposto al Presidente della Quarta Commissione Consiliare Permanente della Giunta Regionale della Campania, Luca Cascone, dove sono stati elencati tutti i punti dolenti della nuova organizzazione: l’impossibilità di rientrare da Napoli oltre le 18:42; la presenza di un vuoto nel servizio di oltre tre ore nella mattinata, ovvero tra le 10:36 e le 13:39 in partenza da Villa Literno e le 09:42 e 12:42 in partenza da Napoli, per cui i viaggiatori che utilizzano le stazioni Albanova e San Marcellino in quelle fasce orarie non saranno proprio più serviti, a fronte del sistema attuale che comunque prevede un treno almeno ogni due ore; il treno regionale 12352 che effettua tutte le fermate tranne San Marcellino-Frignano; il servizio da e per Caserta che risulta penalizzato, ovvero a fronte dei circa 24 minuti di viaggio necessari, si riscontrano tempi di percorrenza di almeno tre quarti d’ora, effettuati sempre e solo con cambi di mezzi che si associano nella migliore delle ipotesi ad attese nella stazione di Aversa di almeno una ventina di minuti, anche se nella maggior parte dei casi la pianificazione comporta tempi di oltre un’ora.

A questo, si sono aggiunte altre osservazioni imprescindibili, secondo il comitato, per una corretta programmazione degli orari, sul documento si legge infatti: “La presenza di treni regionali a distanza di tre e cinque minuti sulla stessa tratta, con mezzi provenienti da Roma o Formia, che inevitabilmente avranno precedenza su quelli in partenza da Villa Literno (ovvero gli unici che servono le stazioni rappresentate), comporterà certamente ritardi che si ripercuoteranno essenzialmente sul servizio a breve distanza; la disparità di servizio tra le stazioni di Albanova e San Marcellino e tutte le altre presenti sulla tratta Napoli – Roma via Formia è assolutamente incredibile e ingiustificabile”.

“Ciò che vorremmo far comprendere a chi di dovere e agli utenti – riferiscono i portavoce del Comitato –  è che le stazioni di Albanova e San Marcellino – Frignano sono fortemente penalizzate”.

“Già in passato – continuano – sono state abbandonate a se stesse, riducendo progressivamente il servizio fino a giungere quasi alla chiusura, salvo realizzare in quest’ultimo periodo una serie di opere di restauro e ammodernamento, che non possono essere vanificate da una pianificazione inadeguata del servizio di trasporto pubblico locale”.

Effettivamente, da circa quattro anni l’utenza di queste stazioni è aumentata vertiginosamente, tanto che fu avvisata anche l’Acam (Azienda Campana Mobilità). Questi pendolari, è questo l’obiettivo che si è posto da sempre il Comitato, meritano una più evidente considerazione, anche perché rappresentati di una grande fetta di contribuenti o, per meglio dire in gergo “economico”, di veri e propri “clienti” per le Ferrovie dello stato, in quanto apportano a queste ogni giorno (con il pagamento di biglietti e abbonamenti) elevate quantità di soldi che andrebbero evidentemente persi se si scoraggiasse l’utilizzo di tali mezzi pubblici a vantaggio, magari, di quelli privati o di altre aziende.

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