Usa, proteste anti-Trump: “Not my President”

di Stefania Arpaia

Washington – All’indomani dell’election day sono molti i malcontenti che sono esplosi in proteste e manifestazioni in tutto il territorio americano.

Migliaia di persone hanno manifestato a New York, Chicago, Boston, San Francisco e in molte altre città contro la vittoria di Donald Trump alle presidenziali. Le proteste hanno assunto toni forti accusando il neo presidente di dichiarazioni razziste, sessiste e xenofobe usate durante la campagna elettorale.

Moltissimi i cartelli con le scritte “Trump non è il mio presidente”, “Giù le mani dalla mia fica”, “No Trump. No Ku Klux Klan, No razzismo in Usa”, ma anche “Fanculo la tua torre! Fanculo il tuo muro!”, riferendosi al progetto annunciato durante la campagna elettorale per costruire un muro lungo il confine con il Messico per impedire il passaggio dei migranti.

Le manifestazioni più grandi ci sono state a New York, dove i manifestanti hanno marciato lungo la Sixth Avenue dove si trova l’abitazione del nuovo presidente Usa per poi raggiungere gli ingressi della Trump Tower, e a Chicago dove la folla si è riversata lungo le vie principali del centro nelle ore di punta, bloccando il traffico.

Svariati i momenti di tensione tra i protestanti e la polizia: 30 le persone finite in manette a Manhattan, mercoledì sera. Tra i gesti più forti vi è stato quello di dare fuoco alla fotografia di Trump.

A Seattle, la polizia è intervenuta in una sparatoria che ha provocato 5 vittime vicino al luogo delle proteste anti-Trump. Le autorità hanno confermato che l’incidente non era legato alla manifestazione.

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