Turchia: arrestati leader partito filo-curdo. Bloccato accesso a social network

di Stefania Arpaia

Ankara – La polizia curda ha arrestato venerdì mattina i due co-leader del principale partito filocurdo del paese, il Partito democratico del popolo Hdp.

Selahattin Demirtas è stato arrestato nella sua casa nella città sudorientale di Diyarbakir, mentre la co-leader Figen Yuksekdag è stata fermata ad Ankara nell’ambito di un’inchiesta sul terrorismo. La notizia è stata riferita dall’agenzia di stampa Anadolu. Secondo la televisione Ntv, i due sono accusati di aver diffuso propaganda a favore del Partito dei lavoratori curdi (Pkk), organizzazione che Anakara considera fuorilegge. Secondo il giornale Hurriyet diversi altri parlamentari Hdp sarebbero stati arrestati, compreso il prominente deputato Sirri Surreya Onder.

Subito dopo gli arresti, un’autobomba è stata fatta esplodere nei pressi di un edificio della polizia turca a Diyarbakir, principale città curda del sud-est del Paese. Sono almeno 8 le vittime, tra cui 2 poliziotti, 5 civili e un sospetto attentatore. Lo ha detto il premier, Binali Yildirim, secondo cui anche un centinaio di persone sono rimaste ferite ma solo 7 sono ancora in ospedale. Le autorità ritengono che l’attacco sia opera del Pkk.

Nel frattempo, il gruppo di monitoraggio Turkey Blocks ha denunciato che l’accesso ai principali social media è stato bloccato nella notte in Turchia. Facebook, Twitter e Youtube risultano inaccessibili dall’1.20 ora locale, si legge sul sito del gruppo. Restrizioni sono state imposte anche ai servizi di messaggistica di WhatsApp e Instagram, per la prima volta a livello nazionale negli ultimi anni. Secondo Turkey Blocks, l’oscuramento sarebbe legato all’arresto di 11 parlamentari del partito pro-curdo Hdp.

Martin Schulz: “E’ un segnale spaventoso sulle condizioni del pluralismo politico in Turchia. Le ultime iniziative del governo di Ankara mettono in discussione la sostenibilità delle relazioni tra Ue e Turchia”.

 

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