Aversa, referendum: “La Seconda Stella a Destra” parla del futuro delle banche

di Antonio Arduino

Aversa – Continua la campagna informativa avviata dal movimento civico “La Seconda Stella a Destra” finalizzato a mettere in evidenza le problematiche collegate al voto referendario di domenica 4 dicembre.

Questa volta provano a fare chiarezza sul ruolo che assumeranno per l’economia italiana le banche dopo il voto. “In questi giorni – scrivono in una nota stampa – nei Tg: un quotidiano inglese (che hanno fatto Brexit) e l’Ocse che ha contribuito ad affamare la Grecia dicono che se non passa il Si falliranno 8 Banche italiane”. “A noi -dicono i membri del movimento- pare una grande presa per i fondelli, se una banca ha in carico Crediti insolvibili (prestiti e mutui concessi) con il No, con il Si diventano solvibili? Con il Si debitori senza soldi diventano ricchi? O forse perché con il Si il Governo avrà il potere di scaricare sulle tasse i buchi di quelle Banche? È il momento di dire No, le banche hanno sbagliato? Devono essere chiuse come tutte le altre imprese o Nazionalizzate, non è assolutamente pensabile che si scarica sulle tasse dei cittadini le perdite e poi il giorno dopo loro ricominciano a pagare stipendi milionari e dare prestiti allegri agli amici”.

“Poi – aggiungono – una piccola considerazione, le banche in questione producono utili, bene perché il Governo non fa un bel Decreto Legge che impone a queste Banche di non distribuire Utili per i prossimi 50 anni e che gli stipendi dei Dirigenti in quelle banche hanno il tetto massimo mensile a 5.000 euro? In modo tale che le banche stesse ripaghino i buchi fatti che gli utili futuri”. “Perché non lo fa? Condividiamo questa domanda insieme al No alla riforma della Costituzione. E basta minacce al Popolo Italiano” concludono.

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