Aversa, operaio resta incastrato con mano in apparecchio risonanza magnetica

di Antonio Arduino

Aversa – Incidente sul lavoro da comica finale al “San Giuseppe Moscati” di Aversa, grazie a Dio concluso senza troppi danni alle persone.

E’ accaduto nel pomeriggio di mercoledì quando un operaio addetto alla posa di pannelli della controsoffittatura che si sta realizzando all’interno della sala del servizio di radiologia, destinata ad ospitare l’apparecchio per la risonanza magnetica, costato circa 700 mila euro, probabilmente ignorando che in quella sala è sempre presente un campo magnetico, cosicché gli oggetti metallici non sono ammessi, è entrato con una scala metallica necessaria per la posa dei pannelli.

Un errore che poteva costargli caro perché, appena entrato nella sala, è stato attirato con violenza verso l’apparecchio per la risonanza rimanendo con una mano incastrata fra la scala e la macchina.

Data la potenza del campo magnetico era impossibile staccare la scala dall’apparecchio senza ridurne l’intensità, cosa che avrebbe richiesto molto tempo dovendo essere attivata la squadra specializzata della Siemens, società produttrice e fornitrice dell’apparecchio.

Così, temendo che l’operaio potesse perdere la mano per la riduzione dell’irrorazione creata dalla morsa in cui era tenuta, uno degli specialisti della radiologia ha eseguito la manovra del quench, una tecnica che in emergenza consente di scaricare tutto il gas necessario alla creazione del campo magnetico annullandolo completamente, liberando così l’operaio che, stando a quanto è stato riferito, non avrebbe riportato danni.

Non così per la strumentazione che era in fase di installazione, cosicché oltre al danno immediato creato dalla manovra di emergenza, valutabile – stando a notizie non ufficiali – in alcune decine di migliaia di euro, potrebbero aggiungersene altri prodotti alla macchina dall’improvvisa interruzione del campo magnetico.

Tutto questo non sarebbe accaduto se l’azienda sanitaria avesse acquistato l’attrezzatura con il sistema ‘chiavi in mano’ che prevede l’installazione dell’apparecchio da parte di personale qualificato e se le operazioni necessarie fossero state controllate da personale addetto alla sicurezza.

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