Aversa, area Texas: l’opposizione lancia accuse di “boicottaggio”

di Antonio Arduino

Aversa – Approvato l’assestamento di bilancio che ha assegnato le maggiori entrate registrate dalla riscossione di Imu e Tari ad opere di interesse sociale, come la quota dell’Ambito Socio Sanitario, in una seduta che ha visto ancora una volta la minoranza soccombere nei confronti di una maggioranza decisa a dimostrare di essere in grado di decidere da sola il destino della città mettendo i bastoni fra le ruote di una minoranza che chiedeva di discutere del destino dell’ex area Texas, ponendo la questione in una ottica di collaborazione tra amministrazione e proprietà dell’area così da trovare una soluzione capace di soddisfare le esigenze di entrambi.

“La mozione – commenta Giovanni Innocenti di ‘Aversa Più’ che ne era firmatario con Rosario Capasso di Terra Libera – è stata, di fatto, boicottata dal presidente dell’Assise che ha concesso a Capasso otto minuti in totale per la presentazione di un tema che richiedeva di essere sviscerato in maniera chiara e completa per essere votato senza preconcetti”. “Un tempo – aggiunge – tempo previsto dal regolamento per le mozioni ma che mai è stato fatto rispettato e che ha obbligato Capasso a ritirare, per protesta, la mozione che sarà riproposta in un consiglio comunale apposito che tutta la minoranza chiederà da subito”.

Una prova di forza replicata in occasione della votazione della proposta, avanzata da otto dei nove consiglieri di minoranza, di acquisto di un drone per la sorveglianza del territorio, bocciata dopo una lunga discussione. Ma accanto a quella di forza la maggioranza ha dato anche dimostrazione di una apparente divisione interna in occasione della nomina dei componenti della Commissione destinata a studiare, al fine di tutelare, lo stato di salute dei cittadini conseguente allo smaltimento illecito dei rifiuti sia pericolosi sia solidi urbani saltata per il numero di voti uguale assegnato a due componenti della maggioranza, Francesco di Virgilio e Danila De Cristofaro, che ha imposto la ripetizione della votazione, saltata per mancanza di numero legale, fatto venite meno proprio dalla maggioranza alla quale probabilmente non sono stati sufficienti i cinque minuti di intervallo chiesti e ottenuti dal presidente dell’assemblea per riordinare le idee, facendo concludere il Consiglio intorno alle ore 22.

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