Terra dei Fuochi, piano da 24 milioni contro gli “untori” in Campania

di Redazione

Un piano delle azioni per il contrasto al fenomeno dell’abbandono di rifiuti e dei roghi dolosi in Campania per il biennio 2017/2018.

La Giunta regionale presieduta dal governatore Vincenzo De Luca ha stabilito di dare avvio agli interventi prioritari per il potenziamento delle azioni di intervento, monitoraggio e tutela dei territori maggiormente colpiti dai fenomeni di sversamento illecito ed incendio di rifiuti, previsti dall’indicato Piano. Il piano prevede una spesa di 24milioni e 200mila euro, di cui 10milioni del fondo di rotazione.

Le azioni si sono rese necessarie anche e soprattutto in seguito all’incontro che si è svolto presso la Prefettura di Napoli il 14 settembre 2016, dalla Direzione Generale Ambiente ed Ecosistema e la Direzione Generale Lavori Pubblici e protezione Civile, con il supporto della società Sma Campania – organismo in house di Regione Campania.

“Sono svariate le motivazioni che originano gli accumuli di rifiuti abbandonati – è scritto nella delibera – di norma l’innesco della combustione ed il conseguente rogo sono la conseguenza voluta ed attuata da chi utilizza questa patologica forma di smaltimento gravemente nociva per l’ambiente”.

“Al fine del perseguimento delle finalità della pronta rimozione dei rifiuti e messa in sicurezza dell’area – si chiarisce al punto 3 tra le ‘Soluzioni proposte’ – , si ritiene opportuno prevedere che, in attuazione del principio di leale cooperazione fra organismi pubblici e nell’ottica della tutela delle collettività insediate nei territori interessati, tra le diverse autorità (Regione, Province e Città Metropolitana di Napoli, Comuni, Enti proprietari e gestori delle strade) si debba definire un Accordo quadro, per disciplinare le rispettive competenze e responsabilità degli enti contraenti”.

Il piano è articolato in azioni e sub-azioni, inquadrate in un’unica strategia complessiva, in cui i vari attori operino in stretto coordinamento, sotto la direzione di un’unica cabina di comando.

L’azione 1 prevede sale operative presso presidi dedicati. Si parte dall’allestimento del presidio di Giugliano, di Mondragone e dell’Area Vesuviana. L’attivazione di una piattaforma ‘Iter di raccolta e condivisione dati’, una gestione dati, procedure di intervento e funzionamento sale operative, infine il protocollo d’intesa fra gli organismi istituzionali partecipanti alle attività di ‘interesse dei presidi dedicati, con individuazione dell’autorità di coordinamento operativo.

L’azione 2 riguarda nel dettaglio il rilevamento dei rifiuti abbandonati. Nel piano prevede la videosorveglianza mediante impianti fissi; il monitoraggio aereo, mediante droni ed altri velivoli a pilotaggio da remoto 1. 3. Monitoraggio a terra mediante personale d’istituto e il sostegno all’attività di segnalazione della cittadinanza. Per lo spegnimento roghi, il Piano ha inserito un pronto intervento di spegnimento e la gestione dei rifiuti combusti in conformità alle Linee Guida Arpac.

L’azione 4 contiene la rimozione e il trasporto rifiuti abbandonati. A partire dall’accordo-quadro Regione, Province e Comuni, Enti proprietari e gestori strade pubbliche una prima selezione e imballaggio e addensamento dei rifiuti presso i luoghi di ritrovamento. Il trasporto dai luoghi di prelevamento ai centri dedicati di raccolta, ovvero agli stir nel caso di rifiuti solidi urbani e assimilati ed infine la rimozione dei rifiuti abbandonati su aree del demanio regionale e nei corpi idrici.

L’ultima azione, la quinta, riguarda la realizzazione dei centri di raccolta e primo trattamento. Si parte dal censimento dei siti e dell’individuazione dei centri di raccolta. La progettazione, realizzazione e allestimento di nuovi siti dedicati a categorie omogenee di rifiuti.

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