Gorizia, sequestrati oltre 170mila prodotti non sicuri

di Redazione

Ancora un sequestro consistente è stato effettuato nei giorni scorsi dai militari della Compagnia della Guardia di Finanza di Gorizia, i quali, durante un posto di controllo predisposto prima dell’ingresso al casello autostradale “Lisert” di Monfalcone (Gorizia), hanno fermato un autoarticolato proveniente dalla Repubblica Ceca ed hanno accertato la presenza, nel rimorchio container, di 170.633 prodotti elettrici ed elettronici e di giochi per bambini illegalmente importati.

Termometri, bilance, pile, lampade, carica batterie, cavi usb, auricolari bluetooth, altoparlanti, lenti d’ingrandimento, microfoni, amplificatori, monopattini, orologi, elettrosaldatrici, microscopi, alimentatori, smerigliatori, telemetri, videoregistratori infrarossi, pompe elettriche, adattatori, compressori, ecc tutti privi delle dichiarazioni CE di conformità e delle garanzie per la sicurezza e la salute.

Nel corso delle operazioni di inventario della merce sono stati individuati anche prodotti che, all’esito delle perizie eseguite dai depositari dei marchi, sono risultati contraffatti: tra questi gli orologi del “Napoli Calcio”, i carica batterie “Samsung” ed i giocattoli “Minions”.

La merce, fabbricata in Cina, importata nel territorio comunitario attraverso il porto di Capodistria da un’azienda con sede a Brno (Repubblica Ceca), era pronta per essere venduta a Roma, Napoli, Prato ed in altre località del Lazio, della Toscana e della Campania e sarebbe stata immessa nel mercato nazionale con gravi rischi per i consumatori.

I prodotti, infatti, totalmente privi del marchio CE ovvero marchiati con il logo comunitario contraffatto e simboleggiante la dicitura “China Export”, non erano stati assoggettati alle procedure di certificazione previste dalle direttive europee per i prodotti elettrici, elettronici e per i giocattoli, con ciò sfuggendo alle verifiche finalizzate ad assicurare che la merce importata nel territorio comunitario sia stata controllata, non sia pericolosa e soddisfi i requisiti minimi per la sicurezza e la salute dei consumatori nonché per la protezione dell’ambiente da materiali inquinanti.

I legali rappresentanti della società importatrice e delle imprese che avrebbero messo in vendita la merce, acquistata per 10.540 euro e destinata ad essere venduta per circa 1,5 milioni di euro, sono stati denunciati a piede libero all’autorità giudiziaria di Gorizia per i reati previsti dagli articoli 515 (Frode nell’esercizio del commercio), 517 (vendita di prodotti industriali con segni mendaci), 474 (Introduzione nello Stato di prodotti con segni falsi) e 648 (Ricettazione) del codice penale.

Le imprese coinvolte nel traffico internazionale di prodotti contraffatti e non conformi sono state inoltre denunciate per responsabilità amministrativa ai sensi del decreto legislativo 231/2007, essendo i loro amministratori autori di violazioni penalmente rilevanti che configurano la responsabilità degli enti per gli illeciti dipendenti da reato.

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