Fabrizio Corona e Francesca Persi restano in carcere

di Emma Zampella

Fabrizio Corona resta in carcere. Ad emettere la decisione il gip di Milano, Paolo Guidi, che ha respinto l’istanza di scarcerazione presentata dagli avvocati Ivano Chiesa e Antonella Calcaterra. A rimanere in carcere è anche Francesca Persi, storica collaboratrice di Corna per cui è stata bocciare l’istanza di attenuazione della misura cautelare.

A riportare dietro le sbarre, dove è sorvegliato giorno e notte, l’ex re dei paparazzi è stata l’accusa di intestazione fittizia di beni in relazione agli oltre 1,7 milioni di euro in contanti trovati nel controsoffitto della casa di Persi, e poi sequestrati, e agli altri soldi contanti portati in Austria dalla stessa collaboratrice.

Nell’interrogatorio di garanzia davanti al gip, l’ex fotografo aveva ammesso che quel denaro nascosto nel controsoffitto erano “compensi in nero” per le serate nei locali e aveva parlato di due conti in Austria e, dunque, non sussistevano più le esigenze cautelari. Per il giudice, però, le esigenze cautelari permangono ancora. “I contanti trovati nel controsoffitto e i 900mila euro in Austria sono frutto del mio lavoro e di quello della società Atena e avevo intenzione di pagare le tasse”, aveva spiegato Corona. Per la difesa, tra l’altro, sarebbe ancora in tempo per versare le imposte e non rischiare l’accusa di evasione.

Per l’accusa, tuttavia, tutto quel denaro (quasi tre milioni di euro, tra i contanti nascosti nel controsoffitto e quelli in Austria) Corona non poteva averlo, perché era in regime di affidamento e risultava formalmente solo un semplice collaboratore di Atena pagato con un fisso mensile. E proprio per eludere le “disposizioni in materia di misure di prevezione patrimoniale”, secondo l’accusa, avrebbe usato Persi come “testa di legno”. Da qui l’accusa di intestazione fittizia di beni.

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