Bigiotteria pericolosa, sequestrato oltre 1 milione di pezzi

di Redazione

Mantova – Nel corso di indagini effettuate dai finanzieri del Gruppo di Mantova, in materia di sicurezza prodotti, sono stati sequestrati un milione e 101.392 articoli di bigiotteria pericolosi per la salute umana, per un valore commerciale pari a 2 milioni e 50.963,29, nonché 210.094 etichette recanti informazioni non veritiere circa la composizioni dei medesimi beni.

L’attività di servizio è iniziata a novembre 2015 quando, durante un controllo presso un esercizio commerciale ubicato nella provincia virgiliana, gestito da un imprenditore di etnia cinese, le Fiamme Gialle hanno operato il sequestro di oltre 10mila prodotti di bigiotteria (destinati soprattutto ad una clientela giovanile) sprovvisti dell’apposita etichettatura riportante le indicazioni a tutela dei consumatori.

Le analisi eseguite sui monili sequestrati hanno confermato la pericolosità per la salute umana degli stessi, come attestato sia dalla Ats Val Padana – Dipartimento Prevenzione Medico di Mantova, sia dall’Agenzia delle Dogane di Venezia; in particolare, è stata riscontrata, nei prodotti in sequestro, la presenza di una concentrazione di metalli, quali il cadmio e il nichel, notevolmente superiore – fino a 800 volte – al limite consentito dalla normativa di settore.

Le indagini hanno permesso di identificare tutti i soggetti economici appartenenti alla filiera commerciale dei prodotti di bigiotteria tossici e segnalare alla Procura della Repubblica il commerciante di origine cinese, per aver posto in commercio prodotti pericolosi e per frode nell’esercizio del commercio, in quanto, fra l’altro, i beni risultavano posti in vendita con le etichette recanti diciture quali “senza cadmio”, “senza nichel” o “nichel free”.

Nei giorni scorsi, su delega della locale A.G., sono state effettuate altre perquisizioni presso 21 punti vendita e domicili fiscali, gestiti da soggetti di nazionalità cinese, situati nelle province di Mantova, Roma, Bolzano, Varese, Viterbo e, prevalentemente, Milano, che hanno portato al sequestro complessivo di oltre 1.100.000 pezzi.

Per i fatti accertati, verranno inoltre interessate le Camere di Commercio competenti per territorio per l’irrogazione delle dovute sanzioni previste per gli illeciti amministrativi previsti dal Codice del Consumo.

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