Puzza, l’Ecotransider ci riprova e chiede al Consiglio di Stato revocazione ordinanza suoli

di Antonio Taglialatela

Gricignano – In attesa del 14 novembre, data in cui, come annunciato dalla Regione Campania, l’Ecotransider subirà la revoca dell’autorizzazione allo stoccaggio dei rifiuti, l’azienda – ritenuta la fonte della puzza che infesta da anni il territorio di Gricignano e dei comuni limitrofi – chiede al Consiglio di Stato la revocazione dell’ordinanza con cui lo stesso supremo organo della giustizia amministrativa aveva, lo scorso 9 settembre, respinto l’appello presentato dal consorzio “Steel Woman” (di cui fa parte l’Ecotransider) contro la revoca definitiva, disposta dall’Asi di Caserta, dell’assegnazione del suolo sul territorio industriale di Gricignano.

Una decisione, quella del Consiglio di Stato, che non riguarda i miasmi nauseabondi bensì la somma residua, che si aggira intorno ai 180mila euro, che il consorzio “Steel Woman” non ha versato all’Asi in relazione all’acquisizione di circa 31mila metri quadrati di area ricadente sul territorio industriale di Gricignano e sulla quale oggi opera la Ecotransider. Versamento per il quale, come recita lo stesso provvedimento dell’Asi, sono ormai decaduti i termini.

Ma per l’azienda il consorzio Asi “non ha potere di revoca” e la sua decisione di revocare i suoli provoca “danni gravissimi e irreparabili”, si legge nel ricorso, in cui la Ecotransider chiede al Consiglio di Stato, tra l’altro, di ordinare all’Asi di accettare i 107mila euro che erano stati offerti nei mesi scorsi per saldare il debito riguardante i suoli.

Un altro tentativo di salvataggio, quindi, da parte della Ecotransider contro la quale, tuttavia, non si placa l’azione del Comune di Gricignano, dell’Asi e quella dei cittadini che, da ormai un mese, presidiano l’area antistante l’azienda.

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