La “grana” dell’Area Texas di Aversa, De Cristofaro: “Va inserita in un disegno più vasto”

di Nicola Rosselli

E’ la mina vagante della politica aversana, lo scoglio che tutti cercano di evitare anche per la contiguità con la politica; il destino dell’area che ospita l’oramai ex stabilimento della Texas Instruments. Sono oramai anni, un decennio e passa, che la città e i proprietari (la famiglia del parlamentare azzurro Luigi Cesario) dell’immobile vogliono conoscere cosa ospiterà quell’area. Uno scoglio che è stato oggetto di tutti i programmi in campagna elettorale, ed ora si ripresenta con una polemica che si preannunzia dura e senza fine.

Nello scorso mese di settembre il consigliere comunale dell’Unione dei moderati Rosario Capasso aveva presentato una mozione per cercare di decidere cosa fare di quest’area una volta periferica oggi in piena zona residenziale. A Capasso da parte della maggioranza fu chiesto di ritirare la mozione in cambio di una apposita seduta di consiglio comunale.

In questi giorni l’ennesima polemica. Ancora una volta maggioranza e opposizione muro contro muro. Lo scontro è avvenuto in sede di conferenza dei capigruppo consiliari per ascoltare l’avvocato Antonio Lamberti, nella qualità di procuratore dell’ente Comune contro la Yorik s.r.l., la società proprietaria dell’immobile, nel ricorso proposto dallo stesso Comune innanzi al Consiglio di Stato.

Il Tar Campania, il 4 giugno 2014, accoglieva, infatti, il ricorso della società Yorik contro l’esclusione operata dal Comune di Aversa delle norme del Piano Casa su tutto il territorio comunale. Il Tar annullava la deliberazione dell’ente che, a sua volta, presentava appello. In quella sede i capigruppo Capasso e Marco Villano sono andati via sbattendo letteralmente la porta.

«Quello che è mancato e continua a mancare – ha dichiarato Capasso a nome dell’Unione dei moderati della quale fanno parte anche Paolo Santulli e Giovanni Innocenti – è la volontà politica di affrontare la vicenda. De Cristofaro, da buon politico navigato, ha ritenuto di glissare la possibilità di andare in consiglio comunale per colmare quel vuoto motivazionale della delibera, perché ritiene di farlo solo se glielo ordinerà il Consiglio di Stato. In conclusione meglio non metterci mano, non vorrebbe mai Dio che ci si inimicasse la proprietà».

Sulla stessa scia il capogruppo consiliare del Partito Democratico, Marco Villano, che sull’argomento ha dichiarato: «Un’amministrazione incapace di decidere perché divisa tra chi aspetta indicazioni da Sant’antimo (città di origine del parlamentare Cesaro) e chi invece rivendica un’autonomia aversana iniziata nell’epoca del compianto sindaco Giuseppe Sagliocco. In questo senso, il caso Texas è emblematico. In conferenza dei capogruppo convocata sul tema il gruppo di Noi Aversani rivendicava una autonomia sulle scelte».

«L’area Texas – ha dichiarato, da parte sua, il sindaco Enrico De Cristofaro – non è un francobollo di terreno avulso dal resto della città. Quel terreno e, quindi, la sua destinazione vanno inseriti all’interno di un disegno più vasto, ad una programmazione che partirà dal Puc al quale abbiamo già messo mano».

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