Sant’Antimo, spara con un fucile al figlio e ferisce anche la moglie

di Redazione

24 ore dopo l’uccisione della 28enne Stefania Formicola ad opera del marito Carmine d’Aponte, un ennesima lite in famiglia in provincia di Napoli.

Anche in questo caso lo scenario è il comune di Sant’Antimo dove un uomo di 61 anni Leopoldo Ponticiello, disabile affetto da morbo di parkinson, ha sparato contro moglie e figlio con un fucile da caccia. Ponticiello che, costretto su una sedia a rotelle, è stato subito fermato dai carabinieri di Giugliano.

Madre e figlio feriti sono stati trasportati al pronto soccorso dell’ospedale San Giuliano di Giugliano. Non gravi le loro condizioni, anche se in un primo momento si è temuto che il ragazzo potesse perdere il braccio colpito dal proiettile.

La donna, Loredana Angelini 50 anni, per difendere il figlio è rimasta ferita alla mano destra mentre il giovane di 28 anni, Andrea, è stato colpito al ginocchio e appunto al braccio destro, rimasto spappolato dai colpi del fucile caricato a pallini.

Sembra che Leopoldo Ponticiello abbia sparato, dopo l’ennesima lite con Andrea, l’unico tra i suoi cinque figli a vivere ancora sotto il suo stesso tetto. L’uomo è ora agli arresti domiciliari. In casa i carabinieri hanno rinvenuto anche otto piante di marijuana, di conseguenza sequestrate.

Come dicevamo, la città di Sant’Antimo, in questi giorni, è stata teatro di un altro dramma della follia: l’omicidio della 28enne Stefania Formicola, uccisa dal marito, Carmine D’Aponte, di 33, che non si rassegnava alla fine della loro relazione: guarda articolo e video

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