Aversa, il bartender Marco Cellurale argento alla sfida cocktail della Tassoni

di Giuseppe Scuotri

All’indomani del grande periodo di espansione che ha interessato la vita notturna ad Aversa e dintorni, la figura del bartender sta acquistando un’importanza sempre più marcata all’interno delle numerose attività commerciali che, nel tempo, hanno ampliato notevolmente l’offerta che si presenta agli avventori serali della città normanna.

Abbiamo scambiato qualche parola con Marco Cellurale, del MidnightCafè, che lo scorso 19 settembre, grazie al suo “Mary Twist”, si è aggiudicato il secondo posto al concorso “Cocktail Tassoni…la sfida!”. Il contest, organizzato dalla Tassoni, ha visto 22 bartender sfidarsi nella suggestiva Villa Campolieto, ad Ercolano, utilizzando i prodotti della storica azienda per creare nuovi mix o varianti di cocktail famosi.

Potresti descrivere il cocktail che hai presentato in gara?

Il Mary twist è una variante del Silver gin fizz, uno storico drink con ottime proprietà digestive e dissetanti, ed è proprio questo concetto che ho voluto mantenere con la mia rivisitazione, utilizzando dei prodotti di casa Tassoni. Il drink si presenta in questo modo: 3 cl di Gineprina d’Olanda, 2 cl di succo di limone, 1,5 cl di sciroppo di cedro Tassoni, 1 cl Chartreuse, 1 cl albumina, 8 cl Tassoni Fiori di sambuco il tutto shakerato (tranne la parte sodata) con ghiaccio tritato fino allo scioglimento di quest’ultimo. In questo modo il drink avrà una texture spumosa e leggera che sorprenderà per il suo equilibrio e gusto avvolgente.

Qual è la tua concezione della figura del bartender?

La figura del barman è molto importante all’interno di un bar, ha un ruolo molto rilevante e di grande responsabilità nei confronti dei clienti. Deve essere in grado di comprendere i gusti dei clienti più affezionati ma anche cercare di mettere a proprio agio e capire un nuovo cliente. L’ospitalità di sicuro deve essere una sua dote molto forte cosi come la molta flessibilità ad adattarsi alle diverse richieste che gli si presentano. Deve essere sempre in continuo aggiornamento nel mondo dei nuovi drink e dei nuovi prodotti.

Questo rapporto con i clienti ha avuto una qualche influenza nella tua formazione professionale?

Di sicuro i clienti sono al centro dell’attenzione nella nostra tipologia di servizio. Riuscire a soddisfare ogni esigenza del cliente in modo professionale ed efficiente, farlo sentire speciale e sempre accudito dovrebbe essere il primo pensiero di ogni barman. Questa tipologia di pensiero ha portato ad una mia crescita professionale e personale durante tutti questi anni ed è anche la politica che adottiamo al Midnightcafè con ottimi risultati.

Stiamo assistendo ad una vasta diffusione di locali dediti alla distribuzione di alcolici di bassa qualità a prezzi stracciati, che tentano di intercettare il flusso di avventori notturni delle strade della movida cittadina. Qual è il ruolo di un bartender in questo contesto?

Nel nostro attuale contesto, il rispetto per le regole innanzitutto deve essere fondamentale. Mai dare alcool ai minori di 18 anni, anche se può sembrare una scelta obsoleta è sempre da rispettare. Dovrebbe esistere anche un valore etico per il quale servire prodotti di bassa qualità a basso prezzo non porta né guadagno né una buona reputazione e quindi dovrebbe essere una scelta da evitare in qualsiasi situazione. Un barman dovrebbe sempre cercare di soddisfare i suoi clienti con il miglior drink che possa preparare utilizzando i migliori prodotti e di certo con una materia prima scadente tutto questo non potrebbe essere possibile. 

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