Erdogan contro l’Italia: “Lasciate stare mio figlio, rapporti incrinati”

di Gabriella Ronza

Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha usato parole fortissime nei confronti dell’Italia, che, in questi giorni, sta indagando su suo figlio Bilal per i fatti di Bologna. “Questo atteggiamento potrebbe mettere in difficoltà le nostre relazioni con l’Italia” ha dichiarato in un’intervista esclusiva a RaiNews24. “Le autorità italiane dovrebbero occuparsi della mafia, non di mio figlio” ha detto ancora il numero uno del governo turco.

“Mio figlio dovrebbe tornare a Bologna per terminare il dottorato – ha detto – in quella città mi chiamano dittatore e fanno cortei per il partito curdo dei separatisti. Perché non intervengono? È questo lo stato di diritto? Questa vicenda potrebbe perfino mettere in difficoltà le nostre relazione con l’Italia. Mio figlio è un uomo brillante che viene accusato di riciclaggio di denaro”.

Bilal, infatti, era tornato a Bologna alla fine della scorsa estate per completare il dottorato alla John Hopkins University, iniziato nel 2007. A marzo ha però lasciato l’Italia per imprecisati “motivi di sicurezza”.

Erdogan, però, nell’intervista si è rivolto anche in generale all’Ue: “In Turchia c’è stato un golpe contro la democrazia che ha fatto 238 martiri e nessuno è venuto qui”, ha detto. Sul capo della diplomazia Ue, Mogherini, ha dichiarato: “Lei non avrebbe dovuto parlare da fuori, Mogherini prima di tutto saresti dovuta venire in Turchia”.

“Se – ha continuato – venisse bombardato il Parlamento italiano che cosa succederebbe? Ora vi chiedo una cosa: l’Occidente è dalla parte della democrazia o del golpe?”.

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