“Connection House”, la web-serie con gli immigrati di Castel Volturno

di Redazione

Castel Volturno (Caserta) – Cosa fareste se all’improvviso da ricco borghese vi ritrovaste povero e ospite a casa vostra? Per giunta dovendo convivere con immigrati clandestini Africani che hanno trasformato la vostra abitazione in una sorta di bordello? Probabilmente diventereste uno di loro.

È quello che succede a Lorenzo, il protagonista di Connection House interpretato da Stefano Scognamiglio, che dalla ovattata vita posillipina si ritrova catapultato nella realtà di Castel Volturno; la famiglia Volla, infatti, con papà Gaetano (Enzo Decaro) e mamma Carla (Daniela Poggi) vede svanire le certezze di una vita borghese insieme al pastificio di famiglia colpito dalla crisi.

Per Lorenzo è l’occasione di “affrontare la vita” con la scelta di trasferirsi in quella che era stata la casa delle vacanze della nonna… a Castel Volturno. Di qui l’incontro col mondo colorato e stravagante di Castel Volturno e dei suoi abitanti: un gruppo di extracomunitari, capeggiati dalla “badessa” Gea Martire che hanno occupato la casa della nonna e con i quali Lorenzo imparerà a convivere…imparando a vivere.

Dopo aver girato nello scorso inverno ed aver montato gli episodi in primavera, ora finalmente la Connection House apre “virtualmente” le proprie porte pubblicando on-line i primi episodi della serie e partecipando al Roma Web Fest, il festival internazionale dedicato alle web series. Il pubblico potrà votare on-line fino al 10 agosto sul sito del Roma Web Fest; entro il 30 agosto, poi, un’apposita giuria selezionerà i migliori episodi delle serie candidate che accederanno alla fase finale in programma ad ottobre.

Connection House è una produzione della Cultural Video Foundation Napoli che ha guardato a Castel Volturno con occhi diversi, lontano dagli stereotipi della cronaca, realizzando così una sit-com, anzi per meglio dire la prima Afro-italian comedy: “abbiamo il più grande ed interessante laboratorio di contenuti in Europa, commenta Luca Palamara, presidente della Cvf Napoli. Questo laboratorio si trova a due passi da Napoli ed ospita la più grande comunità di immigrati provenienti dall’Africa sub-sahariana nel continente: Castel Volturno”.

Il progetto è stato cofinanziato con i fondi del Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale della Presidenza del Consiglio dei Ministri, attraverso il bando “Giovani per il Sociale”: Connection House è stata, dunque, anche un’opportunità di lavoro per circa 100 persone che hanno formato un colorito set tra elettricisti, costumisti, macchinisti, truccatori e, ovviamente, attori, anche non professionisti, residenti nell’area di Castel Volturno.

La regia è di Vincenzo Cavallo ed Antonio Manco, mentre la sceneggiatura è dello stesso Cavallo e Gianluca Castaldi, quest’ultimo da anni impegnato a difesa dei diritti dei migranti del casertano e profondo conoscitore della realtà di Castel Volturno e dintorni. A supervisionare la serie, Enrico Caria, in qualità di story editor.

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