Aversa, due aggressioni in poche ore: aggrediti infermieri e un carabiniere

di Livia Fattore

Due aggressioni nel giro di poche ore, con altrettanti infermieri e un carabiniere aggrediti da un familiare di un piccolo paziente che stava attendendo il proprio turno, e una porta in vetro distrutta da un padre di una donna con minacce di aborto. Ore di ordinaria follia quella vissute tra la serata di lunedì e la notte successiva al pronto soccorso dell’ospedale san Giuseppe Moscati di Aversa dove, dopo diversi mesi, sono ritornate le scene di violenza che per un periodo erano state addirittura fisiologiche.

Il primo episodio, quello ,più grave si è verificato nella serata. Erano le 20, quando i familiari di un bambino di 5 anni, proveniente da Giugliano, hanno iniziato a protestare. A farne le spese prima le porte dell’ufficio che si occupa del triage, ossia di codificare i pazienti in attesa secondo l’urgenza che i singoli casi richiedono, dal verde al rosso.

Dopo gli infissi di quello che, in pratica, è l’ufficio accettazione del pronto soccorso del nosocomio normanno, a finire in frantumi un vetro e, infine, è toccata a due infermieri, un uomo e una donna che hanno riportato ecchimosi in varie parti del corpo. La loro colpa l’aver tentato di spiegare come stavano le cose e cercato di riportare la calma. Intanto, giungeva una pattuglia dei carabinieri della locale compagnia e il papà del bambino aggrediva uno dei due militari. Da qui il fermo dell’uomo che è stato portato in caserma per i successivi adempimenti.

Da quanto è  emerso, la famiglia sarebbe giunta presso il pronto soccorso del Moscati alle 19,12, come risulta dagli atti del triage per un dolore ad una spalla. Alle 20, incurante dei casi che avevano la precedenza per gravità, aveva preteso di entrare all’interno senza attendere il proprio turno e senza, a detta degli addetti ai lavori, che vi fosse un’urgenza a motivarlo.

Il secondo episodio ha visto quale protagonista in negativo il padre di una donna di Secondigliano che presentava sintomi di minaccia di aborto. L’uomo, una volta giunto presso i locali del pronto soccorso del nosocomio normanno, non avrebbe atteso nemmeno un istante per consentire l’apertura delle porte, danneggiandole seriamente mandando anche in frantumi alcuni vetri. Anche in questo caso sono intervenuti i carabinieri della locale stazione che non hanno potuto far altro che prendere le generalità dell’energumeno per l’inoltro della denunzia alle autorità competenti.

Da segnalare che la riapertura del presidio di polizia, gestito direttamente dalla questura di Caserta, dopo una serie di interventi sul ministero degli interni, è durata solo un paio di mesi, per poi far ritorno all’anarchia e alla violenza dei soliti noti dei paesi limitrofi ad Aversa. L’ospedale di Aversa, posto a ridosso del confine tra le province di Napoli e Caserta, infatti, accoglie pazienti ed effettua interventi per un numero inferiore, nella Regione Campania, solo all’ospedale Cardarelli di Napoli.

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