Aleppo sotto assedio, la tregua non c’è: usati anche “gas tossici”

di Redazione

La tregua c’è ma nessuno se ne accorge: dentro e fuori dalla città siriana di Aleppo, teatro di un drammatico assedio, sono stati registrati scontri nonostante gli sforzi della Russia di fermare le azioni militari per permettere che affluiscano gli aiuti umanitari nell’ambito di una tregua di tre ore al giorno annunciata mercoledì. Lo scrive la Bbc, che parla anche di attacchi con gas tossici sulle aree controllate dai ribelli.

Scontri intensi si registrano tra i ribelli e le forze governative di Damasco, alleate dei russi. Quattro persone sono morte e diverse altre sono rimaste ferite. Il gas potrebbe essere cloro contenuto nelle bombe-barile lasciate cadere sull’area.

Intanto, in un’altra area, gli aerei russi hanno colpito Raqqa, la capitale dello Stato islamico in Siria (Isis), costringendo a interrompere l’erogazione dell’acqua. Almeno 30 persone sono morte e 70 sono rimaste ferite secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani. I russi hanno riferito di “molti morti” tra i jihadisti.

Ancora, bombardieri hanno distrutto un impianto chimico e un campo d’addestramento dell’Isis, uccidendo un “gran numero” di combattenti, secondo quanto ha riferito la Russia.

Mosca è disposta a discutere un allungamento della “pausa umanitaria” di tre ore proposta nella zona di Aleppo per permettere la consegna degli aiuti umanitari alla città assediata: lo hanno reso noto le Nazioni Unite, che avevano invece chiesto una tregua di 48 ore. “Tre ore non sono sufficienti: i russi ci hanno ascoltato e sono pronti a discutere per migliorare la loro proposta originale”, ha spiegato l’inviato dell’Onu per la Siria, Staffan de Mistura.

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