Aversa, De Cristofaro perseguitato dallo spettro del dissesto finanziario

di Livia Fattore

Aversa – Sempre più spettro dissesto al comune di Aversa dove l’eredità della precedente amministrazione si sta palesando ogni giorno che passa con maggiore nitidezza, mettendo nei guai l’attuale maggioranza guidata dal sindaco, incolpevole, Enrico De Cristofaro.

Dopo i 2,7 milioni venuti alla luce in consiglio comunale al momento del riequilibrio di bilancio si potrebbero aggiungere ben tre milioni (ed allora sarebbe una vera e propria tragedia contabile per le casse comunali) se non si riuscirà in tempi brevi a chiudere la partita del progetto dei Sagrati delle chiese aversane. Un progetto finanziato con fondi del Piu Europa, ma che, se i lavori non termineranno, come appare quasi certo, in tempi brevissimi, si rischia di pagarli con soldi del comune che, ovviamente non li ha in bilancio.

Una bomba di sei milioni di debito sarebbe devastante per le finanze dell’ente che andrebbe in default con la conseguente dichiarazione di stato di dissesto. Dichiarazione che porterebbe due conseguenze negative: applicazione della percentuale massima per tributi comunali e blocco di fatto di qualsiasi attività dell’ente che non sia di ordinaria amministrazione. Un’eventualità che nessuno si augura, nemmeno dalle opposizioni.

Proprio da questa sponda, da registrare gli ennesimi interventi degli esponenti di Forza Italia. Il consigliere comunale azzurro Gianpaolo Dello Vicario, già candidato a sindaco per il centrodestra, ha dichiarato: «Per dimostrare che il riequilibrio di bilancio non è viziato (il dubbio nasce spontaneo viste le tante incongruenze emerse durante l’ultimo consiglio) e per evitare ulteriori danni (spese ed interessi) di debiti tenuti sospesi per anni, credo sia opportuno convocare subito un consiglio comunale dove andranno esaminati tutti i 2,7 milioni di debiti fuori bilancio per essere liquidati agli aventi diritto. Se ciò non dovesse accadere nell’immediato è evidente che i dubbi sollevati si tramuteranno in certezze. In questo caso sarà atto dovuto adire le autorità competenti, in primis la regione per i controlli di rito e commissariamento».

Di dilettanti allo sbaraglio parla, invece, l’ex assessore e primo dei non eletti azzurri Gino Della Valle che afferma: «Iniziamo bene sia in Consiglio Comunale che in Giunta.

Dopo ore di Consiglio non si è capito bene se ci sono o no tutte le somme per i debiti fuori bilancio certificati dai dirigenti . Non si è capito neanche perché un dirigente certifica che ci sono 2,7 milioni di debiti (non proprio bruscolini) dopo 24 ore dalla redazione dello schema di delibera sui riequilibri di bilancio e dal parere dei revisori.

Spero al netto delle azioni di verifica che qualcuno chiederà agli organi competenti che vengano portati in consiglio nel giro di pochi giorni tutti di debiti certificati in consiglio. Sarebbe un modo per fugare tutti i (forti) dubbi che ci sono sulla gestione di questa “manovra anti dissesto” e per dire alla città che si è votato un riequilibrio di bilancio veritiero».

L’altro errore, sempre secondo Della Valle riferito al primo atto dell’esecutivo De Cristofaro: «In giunta, invece, la Delibera numero 1 di questa Amministrazione reca un errore materiale molto evidente. Hanno deliberato l’adesione ad un avviso della Regione Campania per un finanziamento di un progetto culturale (200.000 euro) indicando in Delibera un numero di decreto dirigenziale regionale sbagliato. Spero che in regione non valutino negativamente la cosa è che questo non pregiudichi il riconoscimento del finanziamento».

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