Turchia, sospesa Convenzione Diritti Umani: “Come ha fatto la Francia”

di Redazione

La Turchia seguirà l’esempio della Francia e sospenderà temporaneamente laConvenzione europea dei diritti dell’uomo. Lo ha dichiarato il vice premier di Ankara Numan Kurtulmus, secondo quanto riferisce l’emittente Ntv. Il vice primo ministro ha anche detto che lo stato di emergenza, approvato dal Parlamento e attualmente previsto per tre mesi, potrebbe essere revocato nel giro di 45 giorni “se le condizioni saranno tornate alla normalità”.

“Rivedremo la struttura organizzativa dell’intelligence e le relazioni tra potere civile e militare”, ha aggiunto Kurtulmus, spiegando che attualmente “ci sono debolezze sia a livello individuale sia organizzativo nella struttura dello Stato”.

“Il diritto di riunirsi e di manifestare non verrà cancellato. Non è previsto alcun coprifuoco e non ci sarà alcun passo indietro nel progresso democratico”, ha proseguito. Kurtulmus ha quindi assicurato che il Parlamento resterà aperto e funzionante.

Continuano, intanto, le epurazioni e gli arresti. Orhan Kemal Cengiz, noto giornalista e avvocato per i diritti umani turco, e la moglie Sibel Hurtas, anche lei una reporter, sono stati arrestati dalla polizia a Istanbul. Nei giorni scorsi, il nome di Cengiz era apparso in una presunta black list di decine di giornalisti, diffusa da un account Twitter a sostegno del presidente Tayyip Erdogan.

Almeno 32 altri giudici sono stati arrestati con l’accusa di legami con la rete di Fethullah Gulen, accusato da Ankara del fallito golpe. Lo riporta l’agenzia statale Anadolu. In manette sono finiti anche altri 2 militari. Dopo il golpe fallito, ci sono stati più di mille soldati disertori. Il numero dei militari arrestati finora è di 6.823.

Intanto il Parlamento turco ha approvato formalmente lo stato di emergenza. Ciò consentirà alle autorità di muoversi rapidamente per sradicare i sostenitori del fallito colpo di Stato. La mozione è stata approvata con 346 voti favorevoli a 115 contari.

Le purghe, gli arresti e le decisioni prese dal governo turco dopo il tentato colpo di Stato di venerdì scorso non vanno giù alla Farnesina. Il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, commenta: “La reazione di Ankara al fallito golpe è inaccettabile. Rinnovo l’invito al governo e alle autorità turche a contenere questa reazione nell’ambito del rispetto delle regole e dello stato di diritto”.

Anche la Casa Bianca critica la Turchia, invitando Ankara a “proteggere le tradizioni e le istituzioni democratiche”. Sono parole del portavoce Josh Earnest pronunciate dopo l’annuncio della sospensione della convenzione sui diritti umani. “Anche se la voglia di fare giustizia è comprensibile, il governo deve dimostrare il rispetto del suo impegno verso la democrazia”, ha aggiunto Earnest.

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