Rouen, attentatore su Telegram: “Vai in chiesa e taglia qualche testa”

di Stefania Arpaia

Rouen – Erano già note ai servizi segreti francesi le identità dei due attentatori che hanno fatto irruzione nella chiesa di Saint-Etienne-de-Rouvay e hanno sgozzato padre Jacques Hamel.

Si tratta del 19enne Nabil Abdel Malik Petitjean, schedato dalle forze dell’ordine come “pericoloso” lo scorso 29 giugno. Petitjean era inserito nel database con l’iniziale “S” ad indicare i radicalizzati pronti a passare all’azione. Insieme a lui Adel Kermiche, non noto per essere un potenziale assalitore ma per aver tentato di raggiungere la Siria nel 2015 per arruolarsi nell’esercito di jihadisti.

Kermiche, anch’egli 19enne soffriva di disturbi comportamentali, era un soggetto “iper-attivo” e per questo era stato anche allontanato da scuola. 

E’ polemica sul motivo per cui la polizia non sia intervenuta, essendo a conoscenza della pericolosità dei due aggressori.

Diffuso in rete dall’Isis, un video in cui gli attentatori giurano fedeltà al Califfato.

Fonti locali hanno riferito che quattro giorni prima dell’omicidio del parroco 86enne, l’unità di coordinamento della lotta antiterrorista, l’Uclat, aveva diffuso una nota nella quale affermava di aver ricevuto, da un servizio straniero, un’informazione su un individuo “che sarebbe pronto a partecipare a un attentato sul territorio nazionale”, la segnalazione non aveva un nome ma una foto, quella di Abdel Malik Petitjean. Nessuno però ha messo in collegamento la foto con il nome.

Intanto, il governo francese ha dichiarato che ci sono circa 10.500 persone radicalizzate o a rischio di esserlo in Francia ed è difficile riuscire a tenerli tutti sotto controllo.

“Prendi un coltello, vai in una chiesa e fai una carneficina. Tagli due o tre teste, poi è finita”, aveva detto Kermiche in uno dei messaggi audio inviati via Telegram e rivelati in esclusiva dal settimanale L’Express.

La sua foto del profilo è l’immagine del califfo dell’Is Baghdadi. Il giovane invitava tutti i suoi contatti ad imitarlo. Tra i messaggi, molti evidenziavano la facilità con cui si possono reperire armi da fuoco.

Secondo L’Express, il giorno dell’attentato Kermiche aveva scritto “condividete ciò che seguirà”. 

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