Ivan Dalia in concerto a Casa Don Diana

di Antonio Taglialatela

Casal di Principe (Caserta) – “Chi cerca la bellezza è più fortunato di chi cerca cose brutte”. Può sembrare una frase scontata ma, in una società caratterizzata da pessimismo e superficialità, quello di Ivan Dalia è decisamente un inno alla speranza.

Il pianista jazz teverolese, salito alla ribalta con la partecipazione ad Italia’s Got Talent, domenica sera ha “ipnotizzato” il pubblico di Casa Don Diana, a Casal di Principe, sfoggiando non solo grande tecnica lungo gli 88 tasti, con folate impetuose di note alternate a momenti di passionale malinconia, ma anche l’innato umorismo con cui spesso sdrammatizza la sua condizione di non vedente, raccontando divertenti aneddoti della sua vita a Berlino e in giro per il mondo.

Nel cortile di quella che fu la villa di un boss della camorra, oggi confiscata e sede di numerose attività a sfondo sociale e culturale, in occasione del Festival dell’Impegno Civile, promosso da Libera e Comitato Don Diana, la terza arte, andata in scena di recente con la mostra dei dipinti provenienti dagli Uffizi di Firenze, ha ceduto il testimone alla seconda, la musica, che Beethoven definiva la rivelazione più profonda di ogni saggezza.

Un’arte che tutto può, anche salvarti la vita. Come è accaduto ad Ivan che, intervistato dopo la sua performance, ha sostenuto come la musica può essere fonte di riscatto sociale, soprattutto per i più giovani. Ma ciò spesso rappresenta un’illusione, provocata soprattutto dall’assenza delle Istituzioni che Ivan elogia ma, allo stesso tempo, condanna senza mezzi termini: “Chi soffre ha bisogno di sfogare la propria sofferenza, così come chi è intelligente ha bisogno di sfogare la propria intelligenza. Vedo tanti ragazzi abbandonati dallo Stato, perché c’è una parte dello Stato che confisca e un’altra che collabora con la mafia. Ragazzi che non possono esprimersi, con la mente, con l’arte o anche cose più semplici, perché lo Stato non gli dà la possibilità. La possibilità di fare una vita sana, di salvarsi”.

Un doppio evento per Ivan che quella stessa sera festeggiava anche il suo 31esimo compleanno. Torta e spumante hanno, prima dell’esibizione, fatto la loro entrata, emozionando non poco l’artista. Spente le candeline, Ivan ha poi acceso la magia: un repertorio di jazz dalle più svariate contaminazioni, composto anche da omaggi a grandi maestri come Wayne Shorter e Jaco Pastorius.

Al termine dell’intervista gli abbiamo chiesto di fare un regalo a tutti i suoi concittadini: così è nato un estemporaneo e scoppiettante jingle dedicato alla sua Teverola, ribattezzato semplicemente “Divertimento”. Ascoltatelo…guardate il video in alto. 

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