Il cinema dice addio a Abbas Kiarostami

di Emma Zampella

Il cinema piange la scomparsa di Abbas Kiarostami, regista scomparso a Parigi all’età di 76 anni. A riferirlo è stata la Bbc che ha citato le agenzie di Teheran.

“Una perdita per il mondo del cinema, e non solo quello iraniano. E’ stato unico e irripetibile. Il suo sguardo sul mondo e sugli esseri umani era di una pulizia disarmante”. Così l’attore e montatore italo-iraniano Babak Karimi ha commentato la morte del collega. “Per me – ha detto Karimi, figlio d’arte nato a Praga dall’attore, regista e drammaturgo Nosrat Karimi e dall’attrice e regista Alam Danai – Kiarostami è stato un sostituto del padre, un maestro e un amico”.

Karimi, noto in particolare per le sue interpretazioni negli ultimi film di Ashgar Fahradi, ha definito “incalcolabile” l’influenza di Kiarostami sulle nuove generazioni del cinema iraniano. “Personalmente ho lavorato con il regista scomparso per circa sette anni”, ha raccontato, fino a diventare co-produttore del film in tre episodi “Tickets” (2005), firmato anche da Ermanno Olmi e Ken Loach.

Il celebre cineasta, vincitore della Palma d’Oro a Cannes nel 1997 per il film “I sapori della ciliegia”, si stava sottoponendo alle cure contro un tumore in un ospedale parigino. Il regista, nato a Teheran nel 1940, era restato in Iran dopo la rivoluzione islamica del 1979 e diresse oltre 40 pellicole. Dopo l’elezione alla presidenza iraniana di Mahmoud Ahmadinejad, esponente ultraconservatore, aveva deciso di realizzare i suoi film all’estero.

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